Saranno il contesto intimo, o la comune urgenza di "liberarsi"; fatto sta che le toilette sono, da sempre, un luogo di forte socializzazione. Vale per gli esseri umani e non solo: anche uno dei lemuri più timidi e antisociali del Madagascar utilizza i "bagni pubblici" per rimanere in contatto con i membri della sua famiglia, che normalmente tende a ignorare.
Una vita ritirata. Il lemure dai piedi bianchi (Lepilemur leucopus) è un primate notturno che vive nella volta forestale dell'isola africana. La dieta a base di foglie rende lentissimo il suo metabolismo e lo porta a dormire tutto il giorno, scendendo dagli alberi solo all'imbrunire, per svuotare la vescica.
Radici ritrovate. E qui arriva il momento più socialmente significativo della giornata. Se normalmente il lemure si tiene alla larga dagli altri membri del gruppo, stando ben attento a non condividere il proprio albero con nessuno, e rifiutando sdegnosamente i rituali di grooming che caratterizzano gli altri primati, non esita però a dividere la latrina con il resto della famiglia.
Ben inteso: alla toilette ci si va uno per volta. Il primate evita accuratamente ogni contatto fisico con i propri simili. Ma i segnali odorosi contenuti nella sua urina e in quella dei familiari comunicano messaggi importanti per la vita di gruppo.
Riconoscersi a naso. Iris Dröscher del German Primate Centre di Göttingen (Germania) ha passato 1000 ore a studiare le abitudini da toilette di 14 lemuri dai piedi bianchi, scoprendo che gli individui della stessa famiglia si recano al medesimo bagno comune a diverse ore della notte. «Le tracce chimiche contenute nell'urina sono uniche per ciascun lemure; lasciando segnali odorosi, i lemuri possono interagire e legare con il resto della famiglia, anche senza incontrarla».
Alla larga! Le toilette servono anche a tenere lontano i potenziali rivali. Quando uno sconosciuto sconfina nel loro territorio, le sortite al bagno si fanno più frequenti, e i primati marcano gli alberi con tracce odorifere secrete da ghiandole speciali. «L'odore - conclude Dröscher - avverte l'intruso della presenza, in quel territorio, di un maschio desideroso e capace di difendere la propria partner».