Animali

Le balene si contano dallo Spazio

Immagini satellitari ad altissima risoluzione sono state usate per la prima volta con successo nel censimento di una popolazione di balena australe. La tecnica potrebbe servire per monitorare i cetacei a rischio estinzione.

L'occhio lungo dei satelliti è stato sfruttato per realizzare una conta più che mai accurata di alcune decine di esemplari di balena nelle acque dell'Oceano Atlantico. La tecnica sperimentata dai ricercatori della British Antarctic Survey e spiegata in un articolo apparso su PLoS ONE, potrebbe essere utilizzata in futuro per tutelare le specie di cetacei a rischio estinzione.

Sorvegliate speciali
Il monitoraggio - il primo ad essere eseguito con efficacia sulle balene - è stato condotto su una popolazione di balene franche australi (Eubalaena australis) situate al largo della costa argentina nel Golfo Nuevo (Península Valdés) durante la stagione degli accoppiamenti. Questa specie di cetaceo ha subito una caccia intensiva negli ultimi tre secoli e, sebbene si stia ora riprendendo, sta affrontando ora una preoccupante moria di cuccioli proprio in questa zona dell'Atlantico.

Corpo di mille balene!
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Vista sopraffina
Utilizzando il satellite WorldView2, che arriva a una risoluzione massima di 50 cm, e ha una vista acuta nella banda blu scuro dello spettro, che gli consente di scandagliare le profondità marine più a fondo degli altri satelliti, i ricercatori hanno scandagliato un'area di oceano ampia 113 chilometri quadrati.

Tre i criteri principali usati per identificare le balene: gli oggetti osservati dovevano avere la giusta forma e dimensione; trovarsi nella giusta posizione (dove ci si aspetterebbe, cioè, di trovare le balene); e non essere confondibili con altri oggetti che potessero essere scambiati per balene. Le osservazioni hanno portato a individuare 55 probabili balene e 23 forme che probabilmente lo erano, insieme ad altri 13 oggetti semplicemente fotografati lungo la costa.

Meno fatica e meno denaro
Tra le varie tecniche di processazione dell'immagine sperimentate, quella della sogliatura (o del thresholding, che consente di selezionare quali pixel mantenere e quali scartare secondo un dato algoritmo) si è rivelata la più efficace. E ha permesso di individuare la presenza delle balene con l'89% di esattezza rispetto ai conteggi manuali, operazioni molto più lunghe e costose.

Il progresso tecnologico in questo tipo di visualizzazioni consentirà in futuro, anche di distinguere le madri dai cuccioli e di tutelare questa e altre specie di cetacei che rischiano di scomparire.

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14 febbraio 2014 Elisabetta Intini
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