L’antenato dell’elefante era (quasi) un ippopotamo. Per dimostrarlo i ricercatori hanno studiato i resti di smalto presenti nei denti fossili rinvenuti di recente nel nord dell’Egitto, dove gli animali probabilmente vivevano quando il territorio non era ancora desertico. (Andrea Porta, 16 aprile 2008)
Una via di mezzo tra rinoceronti, tapiri e ippopotami col muso da cavallo. Non parliamo di creature mitologiche ma degli antenati degli elefanti che soltanto oggi scienziati della Oxford University (New York, Usa) hanno scoperto analizzando alcuni isotopi di ossigeno e carbonio ritrovati nello smalto di denti fossili, recentemente rinvenuti nell’Egitto settentrionale.
Questione di stili di vita. Il Moeritherium, così è stato chiamato l’antico elefante, si comportava in modo del tutto simile agli attuali ippopotami: era vegetariano e si muoveva prevalentemente in acqua e su terreni acquitrinosi. «Abbiamo sempre dato per scontato - spiega uno degli autori dello studio, Erik Seiffert - che gli elefanti si siano evoluti da antenati terrestri. A quanto pare non è così».
Il motivo per cui i Moeritherium hanno abbandonato l’acqua è però ancora ignoto. Non mancano le ipotesi: secondo alcuni ad esempio una drastica variazione delle temperature durante l’Eocene (tra i 54 e i 37 milioni di anni fa) avrebbe prosciugato fiumi e stagni imponendo agli animali di mutare abitudini di vita.