Le emissioni vocali delle balene potrebbero diventare un valido strumento per la loro protezione. Un gruppo di ricercatori della Syracuse University di New York sta cercando di capire se è possibile riconoscere e tracciare gli individui di balena franca nordatlantica attraverso le loro "voci", con gli strumenti già utilizzati per studiare le voci umane.
Le balene franche nordatlantiche, che si nutrono di zooplancton nelle acque della costa orientale di Stati Uniti e Canada, sono state vittime della caccia per secoli e nonostante dal 1930 godano di una certa protezione da parte della comunità internazionale, sono ancora una specie in pericolo. Oggi ne esistono circa 450 esemplari nel Nord Atlantico.
Voci uniche. Gli studiosi hanno analizzato un archivio di registrazioni audio effettuate con dei sensori a ventosa applicati su alcuni di questi rari cetacei. In base alle loro caratteristiche vocali, come la lunghezza dei richiami e le frequenze fondamentali e armoniche, sono riusciti a distinguere 13 individui, dimostrando che ogni esemplare ha una sua voce unica e riconoscibile.
Resta da capire se questa tecnica, già applicata con successo su cani e cervi, sia efficace anche attraverso registrazioni rilevate direttamente nell'habitat naturale delle balene, utilizzando sensori stazionari, così da diventare un utile strumento per proteggere la specie, monitorandone i movimenti.