Dire a qualcuno che si esprime come un orango può non sembrare un complimento. Ma in realtà queste scimmie antropomorfe, si è scoperto, usano vocalizzazioni con caratteristiche che si trovano nel linguaggio umano. Lo ha evidenziato il team di Adriano Lameira, della University of Warwick (Uk), che ha registrato i lunghi richiami dei maschi di orango del Borneo (Pongo pygmaeus), che vive nelle foreste della grande isola asiatica, divisa tra Indonesia, Malaysia e Brunei. È la più diffusa delle tre specie di questi primati arborei dal pelo rossastro: le altre due sono l'orango di Sumatra (Pongo abelii) e l'orango di Tapanuli (Pongo tapanuliensis), che abitano l'isola indonesiana di Sumatra.
L'analisi. Lameira ha analizzato i richiami prodotti da 10 maschi durante 2.510 ore di osservazione nella stazione di ricerca di Tuanan, nella parte indonesiana del Borneo. E ha rilevato che hanno una struttura ricorsiva, che è quella che si ritrova nel nostro linguaggio quando inseriamo una frase all'interno di un'altra frase ("Il gatto, che ha mangiato il topo, è stato morso dal cane"). Così gli oranghi inseriscono una sequenza all'interno di una sequenza simile. Alla ricerca è dedicato l'approfondimento sul numero 380 di Focus (nella foto sotto, la copertina). Il motivo ancora non è chiaro, ma i ricercatori vogliono fare ulteriori studi. «Pensiamo di condurre esperimenti in cui diffondiamo i richiami e vediamo come altri oranghi reagiscono a manipolazioni o alterazioni nella struttura », spiega Lameira. «Le reazioni potranno rivelare che tipo di informazioni sono eventualmente "trasmesse"».