I fuchi, i maschi delle api, hanno un ruolo meno in vista ma non marginale nella vita delle colonie - quello di garantire una discendenza all'ape regina. Tutte le energie di questi insetti, che vivono per 20 giorni appena, sono spese nel volo nuziale, che li porta fino a 600-700 metri di altezza con l'unico scopo di fecondare la regina. In un solo volo l'ape che regna sull'alveare riuscirà a immagazzinare, nella sua spermateca, spermatozoi sufficienti a fecondare uova per tre anni, per almeno per 5 mesi all'anno (da aprile ad agosto). Queste danze di accoppiamento d'alta quota sono dunque molto importanti, ma finora se ne sapeva ancora poco.
Al naturale. Gli scienziati della Queen Mary University di Londra e del centro di ricerca sull'agricoltura Rothamsted Research (Regno Unito) hanno sfruttato per la prima volta la tecnologia radar per seguire i voli dei droni e capire qualcosa di più sulle loro abitudini sessuali. Finora, tutte le informazioni disponibili sui fuchi si basavano su esperimenti con esche a base di feromoni usate per attrarre i maschi delle api a mezz'aria: un espediente efficace, ma poco affidabile perché capace di interferire con i loro naturali comportamenti. La ricerca, pubblicata sulla rivista iScience, è la prima a seguire i fuchi "senza esche", e documenta interazioni amorose un po' anomale.
radar indiscreto. Il team guidato da Joe Woodgate ha sistemato un apparecchio elettronico munito di antenna, un transponder, sul dorso dei fuchi di tre alveari dell'Hertfordshire, nel Regno Unito. Lo zainetto ha amplificato e rispedito al mittente il segnale radar di un trasmettitore permettendo così di tracciare la posizione degli insetti. I ricercatori hanno potuto seguirli idealmente in volo, vedendo dove si trovavano ogni tre secondi e con una precisione di circa due metri. I percorsi dei fuchi hanno svelato diversi segreti. Tanto per cominciare, i maschi di ape mostravano due diversi tipi di traiettorie di volo, la prima in linea retta, la seconda più contorta, con rotte concentriche in rapida successione.
Osservando meglio, si è capito che questo secondo tipo di volo si verificava in prossimità di quattro località aeree dove i fuchi erano soliti ritrovarsi: spazi di cielo ben definiti che rimanevano invariati nel corso di due anni. Per gli autori dello studio, si tratta di lek (dal termine svedese per "gioco"), espressione con cui i biologi indicano le arene nuziali in cui i maschi di cervo, gallo cedrone e molti altri vertebrati si esibiscono in forme di corteggiamento ritualizzate, sotto gli occhi delle femmine cui spetta la scelta del partner.
Da un raduno all'altro. «Abbiamo dimostrato che i fuchi frequentavano spesso più di un'area di raduno con un singolo volo. Questa è la prima volta che si osservano i maschi di una qualunque specie muoversi sistematicamente tra aggregazioni simili a lek, e potrebbe rappresentare una forma di accoppiamento finora sconosciuta tra le api». Di solito infatti, i maschi rimangono fedeli a un singolo lek nel quale si giocano tutte le chance di conquista. Il tipo di volo concentrico all'interno dei lek ricorda invece quello di altri insetti, come moscerini e zanzare.
Voli interessati. I fuchi sembrano conoscere l'esatta localizzazione dei lek già dal loro secondo volo, ma gli scienziati non hanno ben capito come arrivino a questa informazione. La vita dei fuchi è troppo breve per un passaggio di conoscenze tra generazioni: è più probabile che riescano a ricavare le informazioni necessarie osservando il paesaggio fuori dagli alveari.