Ha fatto in tempo a fare il giro del mondo prima che gli esperti ne dessero la corretta interpretazione: la foto di un maschio di canguro che tiene tra le braccia il corpo, ormai senza vita, di una femmina. Un giovane esemplare assiste alla scena inerme. Lo scatto è stato fatto nel Queensland dal fotografo amatoriale Evan Switzer, 49 anni, che l'ha condiviso su Facebook l'11 gennaio.
In poche ore è diventato virale: i quotidiani australiani e i siti di mezzo pianeta hanno ripreso la storia, mostrando le immagini della famiglia di canguri in lutto. Ma la lettura degli etologi è un po' diversa.
Abbraccio interessato. Senza nulla togliere alla drammaticità della foto, che rimane molto triste, l'intento del maschio non era cullare la compagna ormai morta. Ma sollevarla per tentare un accoppiamento, e proteggere la sua "conquista" da eventuali maschi nei paraggi. Lo spiega sul suo blog Mark Eldridge, principale responsabile della sessione dedicata ai mammiferi dell'Australian Museum.
Sotto pressione. «Il maschio è chiaramente molto stressato ed agitato, le sue zampe anteriori sono bagnate perché ha provato a leccarsele per abbassare la temperatura» spiega. «È anche eccitato sessualmente: la prova è evidente nella foto, proprio dietro allo scroto (è lì che si trova il pene, nei marsupiali). Questo è un maschio che sta provando a sollevare la femmina per potercisi accoppiare. I canguri grigi orientali si accoppiano tutto l'anno, ma sopratutto all'inizio dell'estate (cioè ora, in Australia)».
Non TUTTO ruota intorno a noi. La prima lettura globale dello scatto evidenzia i rischi di un'interpretazione antropocentrica del comportamento animale. Quanto al giovane canguro, «se è vero che esiste un legame molto intenso con la madre, è difficile attriburgli emozioni. Esiste qualche evidenza in più per animali come primati o elefanti, ma non per i canguri».