Le carogne le mangiano, ma non le fanno mai. Men che meno con gli amici. Per la società delle iene, l'amicizia è un fondamentale collante sociale. Questi mammiferi possiedono il dono di essere "amici degli amici" da molto prima che Zuckerberg inventasse Facebook, ed è questa la ragione del loro successo evolutivo.
È quanto emerge dall'analisi di oltre 50 mila osservazioni di interazioni sociali tra iene compiute in 20 anni nella Riserva Nazionale di Maasai Mara, in Kenya. Lo studio di tre ricercatori americani pubblicato su Ecology Letters passa in rassegna fattori ambientali e sociali relativi ai clan delle iene maculate (Crocuta crocuta) per eleggere l'ingrediente più importante per il mantenimento della coesione sociale.
Se sei suo amico, sei di famiglia. Non le gerarchie, il sesso o i rapporti familiari, e nemmeno fattori ambientali come l'abbondanza di prede: la molla principale che permette alle iene di "fare gruppo" è la capacità di stringere legami amicali di lunga durata con gli amici, e con gli amici degli amici. Formando quelli che i ricercatori definiscono cluster coesivi, cioè triadi amicali stabili e ben riconoscibili, su cui si basa la struttura dei clan.
Dalla iena all'uomo. Lo stesso metodo di analisi potrebbe essere utilizzato per studiare le interazioni sociali tra altri animali, come l'uomo. E questo, sia che si analizzino i rapporti amicali nelle antiche società di cacciatori raccoglitori, sia che si studino quelli - virtuali e a distanza - delle moderne generazioni dei social network.