Se cercate un principe azzurro, baciate un rospo. Se volete curare il vostro diabete, leccate una rana. I ricercatori dell’Università dell’Ulster (Irlanda del Nord) e degli Emirati Arabi hanno dimostrato che la pelle di una particolare rana sudamericana, la Pseudis paradoxa - che ha la particolare caratteristica di “restringersi” man mano che cresce, passando dai 27 cm del girino ai 4 cm dell’età adulta - produce una sostanza chimica che una volta isolata stimola la produzione di insulina, carente nei diabetici.
Studi di laboratorio hanno messo in luce che nelle cellule del pancreas il farmaco “animale” accresce la produzione dell’insulina naturale, senza alcun effetto collaterale sui tessuti. Da tempo sono in corso esperimenti destinati a estrarre principi attivi dalle molecole normalmente presenti nella pelle di diversi anfibi: un altro farmaco per la cura del diabete è stato estratto ad esempio dalla saliva del cosiddetto mostro di Gila (Heloderma suspectum), una lucertola diffusa nel sud-ovest degli Usa e nel Messico.
[AP. Foto: © Hinrich Kaiser]
ricercatori dell’Università dell’Ulster (Irlanda del Nord) e degli Emirati Arabi hanno dimostrato che la pelle di una particolare rana sudamericana, la Pseudis paradoxa - che ha la particolare caratteristica di “restringersi” man mano che cresce, passando dai 27 cm del girino ai 4 cm dell’età adulta - produce una sostanza chimica che una volta isolata stimola la produzione di insulina, carente nei diabetici.
Studi di laboratorio hanno messo in luce che nelle cellule del pancreas il farmaco “animale” accresce la produzione dell’insulina naturale, senza alcun effetto collaterale sui tessuti. Da tempo sono in corso esperime