Animali

La prima foto di un cucciolo di lince dei Balcani

Buone notizie per il raro carnivoro europeo, ridotto a una cinquantina di esemplari: l'avvistamento di un giovane esemplare in Macedonia fa pensare a una popolazione ancora in grado di riprodursi.

La foto di un cucciolo di uno dei più rari predatori europei ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai biologi che si occupano della sua conservazione: l'esemplare di lince dei Balcani (Lynx lynx balcanicus) è stato osservato nel Parco Nazionale di Mavrovo in Macedonia, e sembra suggerire la presenza di una popolazione di linci in salute.

Rimangono una cinquantina di esemplari di questo mammifero nei Balcani occidentali, al confine tra Macedonia ed Albania. Per anni, l'instabilità politica ha reso difficile adoperarsi per la sua conservazione. Distruzione dell'habitat, caccia illegale e riduzione delle prede di cui la lince si nutre (come conigli e caprioli) stanno condannando il mammifero all'estinzione.

un giorno fortunato. L'ultima foto di un cucciolo risale a una decina d'anni fa, mentre l'ultimo avvistamento di un esemplare così giovane - preso a sassate da un pastore in Albania - è di un paio di anni fa. Altri tentativi di fotografare cuccioli di lince dei balcani con le "camera trap", le telecamere attivate da remoto usate per individuare gli animali più schivi, non sono andati a buon fine: un gruppo di biologi del Montenegro ci ha provato, invano, per quattro anni di seguito.

Un'altra foto del cucciolo di lince. © Panajot Chorovski (Photo via NewScientist)

Pazienza premiata. Panajot Chorovski, il più importante membro del Balkan lynx monitoring network, si è imbattuto nel cucciolo mentre seguiva i movimenti di una femmina chiamata Maya, alla quale a febbraio aveva applicato un collare GPS. La speranza è di dotare anche il cucciolo di un localizzatore, quando avrà raggiunto i 10 mesi.

Una fase delicata. Soltanto il 25% dei cuccioli di lince balcanica raggiunge l'età adulta: malattie, malnutrizione e incidenti con le auto uccidono il resto delle nuove generazioni. Per questo è necessario intensificare gli sforzi di protezione dell'habitat di questo mammifero: quella dell'estinzione di un predatore all'apice della catena alimentare è sempre una pessima notizia per l'ambiente in cui vive.

15 giugno 2017 Elisabetta Intini
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