Una specie ha una tecnica mimetica davvero fenomenale: il suo colore non cambia solo in funzione dell'ambiente che lo circonda ma anche in base al "punto di vista" del predatore da cui deve nascondersi. (Andrea Porta, 26 maggio 2008)
Il camaleonte nano di Smith (Bradypodion taeniabronchum), specie a rischio di estinzione, presente in Sudafrica, sembra "impegnarsi" di più nel suo proverbiale mimetismo quando ha a che fare con predatori dalla vista sviluppata. Per dimostrarlo Devi Stuart-Fox (Università di Melbourne, Australia) ha misurato con l'aiuto di uno spettrometro il colore di alcuni esemplari di Bradypodion e quello della vegetazione che li circondava. Poi ha presentato agli animali copie realistiche dei loro principali predatori - un volatile e un serpente - per poi sottoporli nuovamente a rilevazione cromatica. Risultato: agli occhi dell'uomo i camaleonti apparivano meglio mimetizzati quando avevano a che fare con l'uccello.
Punti di vista. Pigrizia mimetica? Niente affatto: simulando il sistema visivo dei due animali predatori i ricercatori hanno infatti scoperto che i camaleonti erano ben nascosti, se osservati dai serpenti. «Con tutta probabilità», spiega Stuart-Fox, «ciò dipende dalla direzione di provenienza del predatore: gli uccelli vengono dall'alto e vedono la preda su uno sfondo scuro, mentre i serpenti, che attaccano i camaleonti dal basso, li vedono in controluce.»