Milioni di anni fa, i nostri antenati iniziarono ad affondare le zampe sott'acqua per afferrare piccoli pesci e crostacei da alternare alla frutta presente nella loro dieta. Come siamo diventati pescatori? Da dove arrivò lo stimolo iniziale? A lungo si è pensato che la vicinanza geografica all'acqua abbia avuto un ruolo indispensabile nel radicare questo comportamento. Ora però uno studio condotto su una comunità di scimpanzé fornisce una diversa spiegazione.
Per la prima volta, questi primati così simili all'uomo sono stati filmati mentre sollevavano i sassi dal suolo della foresta pluviale delle Nimba Mountains, in Guinea (Africa occidentale) per catturare piccoli granchi d'acqua dolce. Per questa popolazione di scimpanzé (Pan troglodytes) la pesca al granchio è un'attività abituale e consolidata, che va avanti per tutto l'anno e che non ha un andamento stagionale (il testo prosegue sotto al video).
Sorvegliati speciali. La ricerca, che è stata pubblicata sul Journal of Human Evolution, è cominciata nel 2012 con le prime osservazioni di scimpanzé intenti a pescare granchi: questo comportamento era stato documentato in altri primati, ma mai in una delle grandi scimmie vicine all'uomo. Per due anni, i primatologi dell'Università di Kyoto, in Giappone, hanno studiato la diffusione della pesca al crostaceo nei vari sottogruppi di primati, e calcolato il valore nutrizionale di questo cibo.
Proteine. Hanno scoperto che i granchi sono consumati tutto l'anno, anche quando nella foresta c'è frutta in abbondanza, e in alternativa alle formiche - un altro piatto classico nel menù dei primati. Chi mangia gli insetti, di solito evita i granchi: entrambi sono integratori di sali e proteine. A pescare sono soprattutto femmine e cuccioli: l'ipotesi è che sodio e altri nutrienti presenti nei crostacei siano essenziali per la gravidanza. I maschi adulti sono meno interessati a questo tipo di cibo.
Onnivori. «La fauna acquatica che i nostri antenati consumavano forniva probabilmente gli acidi grassi polinsaturi che servono alla crescita ottimale e alle funzioni cerebrali» spiega Kathelijne Koops, tra gli autori. Fu dunque la necessità di diversificare la dieta a spingere i predecessori di uomo e grandi scimmie alla pesca, a prescindere dalle caratteristiche dell'habitat. Le precedenti osservazioni di scimmie "pescatrici" erano finora circoscritte ad ambienti acquatici come laghi, fiumi o coste. Ma niente di simile si era visto nella foresta pluviale.
Video credit: Kyoto University and Kathelijne Koops