Il personale dei canili cerca di attribuire ad ogni cane l’appartenenza approssimativa ad una specifica razza. Questa assegnazione si basa su una serie di fattori come per esempio la somiglianza della madre del cucciolo ad una determinata razza, o su un’interpretazione del tutto personale dello staff della struttura.
Ogni cane con una macchia nera sulla lingua è identificato come un incrocio Chow Chow.
Ogni cane di taglia media-grande, marrone, con le orecchie dritte e la coda dritta è identificato come un incrocio Pastore Tedesco. Cani di taglia medio-grande con pelo raso sono spesso identificati come Pitbull o Labrador. Soggetti bianchi e neri con pelo lungo sono definiti come incroci di Border Collie.
Il fatto di attribuire ad un cane una determinata razza di appartenenza basandosi soprattutto sul suo aspetto, può avere una serie di ripercussioni sia sull’adozione del soggetto che sulle aspettative del proprietario relativamente al comportamento del cane e finisce per interferire su una serie di questioni pratiche (es. dove vivere, la possibilità di avere una polizza assicurativa, ecc.). Uno studio recente (Voith et al., 2009) ha confrontato la razza di appartenenza che era stata attribuita a 20 cani meticci adottati da alcuni canili del Nord America con la loro effettiva identificazione mediante l’analisi del Dna.
Sedici di questi soggetti erano stati identificati dal personale del canile come soggetti che avevano probabilmente una o due razze specifiche nella loro discendenza. L’esame del Dna ha confermato questo aspetto solo in 4 soggetti, mentre per gli altri 12 sono emerse razze che non erano mai state menzionate dallo staff dei canili da cui provenivano i cani.
Nel gruppo di cani esaminati, solo uno aveva nel Dna il 50% di una razza pura. Questo studio non vuole evidenziare l’incapacità delle persone nel riconoscere le differenti razze canine. Quarant’anni fa Scott e Fuller pubblicarono delle foto che ritraevano cucciolate di incroci di razze che non assomigliavano affatto ai loro genitori. Cani incroci possono infatti non assomigliare ai loro antenati di razza pura. Attualmente l’analisi del Dna ha ancora i suoi limiti.
Molte aziende hanno dei kit che non consentono di individuare le razze originarie se queste sono rappresentate per meno del 10%. E’ chiaro perciò che l’identificazione basata solo sull’aspetto fisico non è affidabile ed è quindi necessario un nuovo approccio che consenta ai futuri proprietari di poter scegliere il loro cane basandosi sul profilo della sua personalità, oltre che su altri fattori (es. taglia, sesso, tipo di pelo, ecc.). I proprietari che comprendono le caratteristiche della personalità del proprio cane, sono in grado di gestire meglio ogni problema comportamentale che può eventualmente insorgere.
Il canile di Boston usa attualmente il Match-up Behaviour Evaluation, una valutazione standard costituita da una serie di test (es. avvicinamento alla gabbia, manipolazione, gioco, cibo, approccio alle persone e ad altri cani, ecc.). In questo modo, i cani sono descritti in base alla loro reazione nei confronti di determinati contesti, e in base ai tratti della loro personalità: amichevole, pauroso, aggressivo, eccitato. Il canile di Boston ha quindi inaugurato un nuovo modo di identificare i cani. Gli incroci vengono definiti “cani di canile americani” per sottolineare le loro origini miste, ponendo l’accento e l’attenzione sulla personalità anziché sulla razza.