Animali

La musica della natura

Sinfonie e canzoni, scale e accordi. Parole associate alla musica umana; ma anche molti animali usano gli stessi meccanismi.

La musica della natura
Sinfonie e canzoni, scale e accordi. Parole associate alla musica umana; ma anche molti animali usano gli stessi meccanismi.

I maschi delle megattere (Megaptera novaeangliae) producono nella stagione degli accoppiamenti lunghissime 'canzoni' subacquee.
I maschi delle megattere (Megaptera novaeangliae) producono nella stagione degli accoppiamenti lunghissime "canzoni" subacquee.

Le megattere cantano lunghe sinfonie, i tordi seguono la stessa scala musicale dell'uomo e tra i gibboni, scimmie del sud-est asiatico, maschi e femmine cantano in coppia. Non solo: secondo i biologi che si occupano di bioacustica esisterebbe una specie di musica universale, comune agli uomini e agli animali. Proprio per questo apprezziamo le composizioni delle balene e il canto notturno dell'usignolo; e li copiamo anche.

Canti naturali
Gli Inuit hanno per esempio ascoltato per secoli le canzoni delle megattere attraverso la carena dei loro kayak, inserendoli nei canti tribali; e le tribù degli Hutu e dei Tutsi hanno incorporato per secoli il canto a bassa frequenza degli elefanti nelle loro canzoni e nelle leggende. Persino gli uomini di Neanderthal, nostri cugini scomparsi, costruirono circa 53.000 anni fa un flauto a partire da ossa di orsi e avvoltoi, forse per imitare i canti che sentivano in natura.

Paesaggi sonori

Ogni specie animale emette suoni adatti a comunicare ad altri un pericolo, la disponibilità di cibo o gli stati d'animo: ma anche minacce, ordini o inviti. Insieme a quelli delle altre specie, i gridi e i canti costruiscono in ogni ambiente paesaggi sonori diversissimi (immergiti nel Multimedia I suoni della natura). I suoni del mare sono distinti da quelli della palude, o della foresta; ma ognuno di essi è plasmato dall'evoluzione per essere ascoltato da amici e nemici.

La musica della natura
Sinfonie e canzoni, scale e accordi. Parole associate alla musica umana; ma anche molti animali usano gli stessi meccanismi.

Differenti popolazioni di fringuelli (Fringilla coelebs) utilizzano dialetti diversi secondo le zone in cui abitano.
Differenti popolazioni di fringuelli (Fringilla coelebs) utilizzano dialetti diversi secondo le zone in cui abitano.

I suoni degli animali nascondo però significati che solo ora riusciamo a capire; non sono solo cinguettii, ruggiti o miagolii. Gli uccelli li usano per avvertire i vicini che il territorio è occupato e per attirare le femmine e anche, quando cantano in coppia come le averle africane, per rinsaldare il legame tra maschio e femmina. Usano i canti anche per rassicurare i figli e, nel caso dei sibili di molte cince, per tenere in contatto il gruppo mentre si nutre.

Duetti familiari
In molte specie, come lo scricciolo dorsostriato dell'America meridionale, maschio e femmina fanno coppia fissa, e difendono insieme il territorio, cantando a note alternate: sembra che canti un solo uccello ma, in effetti, sono due. E tra “moglie” e “marito” esiste anche un continuo chiacchiericcio che significa “Dove sei?”. In alcune specie le femmine giudicano l'esperienza e la potenzialità dei maschi dal canto: più complessi sono i gorgheggi, più esperto, sano e quindi “desiderabile” sarà il maschio. Molti uccelli cantano anche per localizzare i vicini di territorio, e rispondono invariabilmente a ogni strofa che sentono.

Canto, dunque sono
I canti sono vere e proprie carte d'identità: lo scricciolo della California, per esempio, ha a disposizione un repertorio di oltre 200 temi, che emette sempre nella stessa sequenza; a ogni strofa il vicino di casa risponde con le stesse note, cantate a poca distanza dal primo. Molti uccelli, tra cui il comune fringuello, hanno addirittura sviluppato dialetti differenti secondo zone di cui abitano.

La musica della natura
Sinfonie e canzoni, scale e accordi. Parole associate alla musica umana; ma anche molti animali usano gli stessi meccanismi.

I branchi di lupi (Canis lupus) comunicano tra loro attraversolunghi concerti di ululati.
I branchi di lupi (Canis lupus) comunicano tra loro attraverso
lunghi concerti di ululati.

Scoprire il perché gli uccelli cantino è stato facile; molto più intriganti si sono dimostrati le voci dei mammiferi. I duetti delle scimmie urlatrici sudamericane e dei gibboni del sud-est asiatico hanno per esempio una chiara funzione territoriale. Le famiglie di queste specie organizzano concerti mattutini che servono per tenere lontani altri gruppi dal territorio difeso. I cervi maschi, nel periodo degli accoppiamenti, minacciano i concorrenti con profondi bramiti, emessi nel folto del bosco.

L'opera delle balene
Tutti sanno inoltre che i lupi ululano per avvertire gli altri branchi di non avvicinarsi, e che i leoni ruggiscono per spaventare gli altri maschi e (forse) le prede, ma neppure gli studiosi sono certi della funzione che hanno le lunghissime sequenze delle megattere, balene del Pacifico dalle lunghe pinne. Sono “canzoni” complicate, che durano alcuni minuti e usano temi ripetitivi e ritmi molto simili a quelli della musica umana. Persino gli intervalli sono quasi uguali a quelli utilizzati dai compositori. La cosa più sorprendente è che le megattere cantano strofe che rimano; e ciò suggerisce che usino le rime per ricordarsi le note successive, un po' come fanno gli uomini. Le orche, anch'esse cetacei come le megattere, vivono in famiglie allargate, con tanto di madri, padri, zii e nipoti. Ogni famiglia ha un suo “gergo” particolare, che usa per andare a caccia o scambiarsi informazioni.

Vedere coi suoni
Anche altri cetacei, come i delfini, usano i suoni per comunicare; ma anche per stordire le prede, con gridi fortissimi. E i pipistrelli utilizzano il suono per “vedere” e cacciare mentre volano nel buio più assoluto, ascoltando gli echi emessi dal paesaggio, e dalle falene di cui si nutrono. Un percorso tra gli ambienti è anche un cammino tra i paesaggi sonori del pianeta.

- Marco Ferrari

18 giugno 2002
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