Il morso di una vipera soffiante (Bitis arietans) è così letale che stenderebbe velocemente un rinoceronte. Per colpire le prede, però, il rettile africano deve trovarsi a un paio di teste di distanza (5-10 cm). Come attirarle vicino a sé? Semplice: usando la lingua come esca.
L'hanno scoperto, dopo attente osservazioni, i ricercatori della Wits University (Sudafrica): la tattica è piuttosto diffusa nel mondo animale, ma è la prima volta che è documentata tra serpenti di terra.
Trappola mortale. Proprio come altri esseri striscianti, questa vipera usa la lingua per cercare tracce chimiche delle prede (roditori, altri rettili o piccoli anfibi). Una volta individuata la zona di caccia, la predatrice si nasconde nell'erba con la lingua in bella vista. In genere bastano una trentina di secondi perché l'estremità, simile a un lombrico, attragga un piccolo animale - molto spesso una rana, che diviene immediatamente bottino a sua volta.
Nel posto giusto. I ricercatori hanno osservato il comportamento seguendo per tre anni 86 vipere soffianti, con piccole radiotrasmittenti e telecamere notturne, per un totale di 4.600 ore di filmati. Sorprendentemente, l'animale usa questa tattica solo in prossimità di ambienti acquatici, come se sapesse distinguere il tipo di animale di cui si nutrirà (se appunto, anfibi, o altro).
Guardami. Non solo: il serpente è stato visto agitare la coda, forse per attirare a sé le prede. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su Behavioral Ecology and Sociobiology, e potete vederne un riassunto nel video qui sotto.