Animali

La linea laterale dello squalo

Individua le prede a chilometri di distanza, e finora si pensava di sapere bene come ci riesce. Ma adesso si è scoperto che ha un'arma segreta.

La linea laterale dello squalo
Individua le prede a chilometri di distanza, e finora si pensava di sapere bene come ci riesce. Ma adesso si è scoperto che ha un'arma segreta.

È il più temibile predatore del mare.


Ha sul muso degli elettroricettori che gli permettono di individuare una preda a chilometri di distanza, e grazie all'olfatto è capace di fiutare una particella di sangue in una piscina olimpionica. Ma, come se non bastasse tutto questo a farne il cacciatore più temuto del mare, ora si scopre che ha pure una specie di sonar: è un canale innervato che, dal cranio, si sviluppa lungo i fianchi e, attraverso i pori, capta le vibrazioni nell'acqua! E pare che sia proprio questa "linea laterale" la sua arma vincente, piuttosto che il fiuto, come si è finora creduto.

A caccia, guidato da elettroricettori,
olfatto da segugio e sonar.
Niente antibiotici, sono uno squalo
I biologi marini dell'Università di Boston hanno infatti scoperto che, se non può contare sulla cosiddetta linea laterale, il grande predatore si gioca buona parte della sua fama. E soprattutto si perde le prede. I ricercatori lo hanno messo alla prova in diverse condizioni di luce (fluorescente e a infrarossi) e con la linea laterale fuori uso grazie alla streptomicina, antibiotico che interferisce con le normali funzioni sensoriali degli squali. Poi gli sono stati sottoposti odori di diversa intensità. Gli squali con la linea laterale "operativa" hanno raccolto la sfida e hanno puntato quello più confuso ma appetitoso, senza badare alle condizioni di luce. E quelli a cui era stato somministrato l'antibiotico?

Buio nell'oceano
Un po' più di tempo, ma alla fine anche gli squali con la line laterale "manomessa" ce l'hanno fatta a raggiungere l'odore (e la preda) che li ispirava di più. La luce li ha aiutati a muoversi tra i fondali. Quando è calato il buio però la situazione si è complicata. Solo pochi esemplari sono riusciti a trovare le prede che i ricercatori avevano preparato. Ma senza badare all'odore giusto. «Questi risultati - scrivono i ricercatori nel loro rapporto - dimostrano per la prima volta che lo squalo ha bisogno sia dell'olfatto che della linea laterale per individuare gli odori a colpo sicuro.»

(Notizia aggiornata al 1° giugno 2007)

1 giugno 2007
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