Con la diffusione degli smartphone capita di poter documentare e condividere qualcosa che altrimenti rimarrebbe un'esperienza personale. È successo a un ragazzo statunitense, che ha ripreso una mamma procione mentre insegna al proprio cucciolo di quattro settimane come ci si arrampica sul tronco di un albero.
Guarda, ti faccio vedere... Per molti animali l'apprendimento di alcune capacità avviene per emulazione (succede anche con gli orsi). Sebbene all'inizio il cucciolo di procione non sembri capace di imparare la lezione, alla fine dimostra di aver ben osservato. E non è un dettaglio di poco conto, perché sapersi arrampicare gli consentirà di salvarsi dai predatori.
Documentarista per un giorno. La scena è stata ripresa da Jeffrey Reid nel giardino di casa, a Port Townsend (Usa), che l'ha pubblicata online dopo avere montato i momenti salienti. Un colpo di fortuna gli ha consentito di essere intervistato dal National Geographic.
Il Tiny Road Signs è un progetto dei creativi lituani di Clinic212 per incoraggiare i cittadini a essere più consapevoli di quello che li circonda. In alcune zone verdi della capitale, Vilnius, sono così comparsi insoliti segnali stradali in miniatura, per indicare ad esempio una «area di sosta per gatti » o un «passaggio perdonale per ricci» (foto).
Come è facile intuire i cartelli non servono agli animali, quanto agli esseri umani, per riflettere sul fatto che le aree urbane sono popolate da numerose altre specie, che richiedono il dovuto grado di attenzione e rispetto.
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Foto: © Clinic212/Greta Gedminaité
Area di sosta per gatti.
Foto: © Supplied by WENN.com / IPA
Aeroporto per volatili.
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Piscina per anatre.
Foto: © Clinic212/Greta Gedminaité
I ragazzi di Clinic212 al lavoro.
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Posso attraversare la strada?
Foto: © Supplied by WENN.com / IPA
Il Martin pescatore (Alcedo atthis può essere avvistato in gran parte dell'Eurasia, in Nordafrica e nella porzione occidentale dell'Oceania. Si adatta bene a vari habitat, anche in presenza dell'uomo, ma predilige zone in prossimità di fiumi e ruscelli poco impetuosi, caratterizzati da acque limpide e da abbondante vegetazione costiera. L'acqua pulita è essenziale per individuare i pesci di cui si nutre, mentre la vegetazione assolve a una doppia funzione: offrire riparo ai nidi scavati lungo gli argini terrosi e fornire rami sporgenti sulla superficie dell'acqua da eleggere a punti di osservazione per la caccia. Quest'ultima risorsa è tanto preziosa da spingere il Martin pescatore a ingaggiare autentiche lotte con gli uccelli della stessa specie che vogliono sottrarre loro un sito favorevole: è il caso documentato dai primi scatti di questa gallery.
Foto: © Riccardo Dalle Luche / IPA
Il piumaggio del martin pescatore è cangiante e, a seconda dell’incidenza della luce, passa dal verde smeraldo al blu cobalto.
Foto: © Riccardo Dalle Luche / IPA
Il suo nido, costruito preferibilmente al margine di zone industriali, puzza più di una toilette in una stazione.
Foto: © Riccardo Dalle Luche / IPA
Quando vola su fiumi e ruscelli, si confonde con i colori dell’acqua e i suoi nemici, come lo sparviere, lo possono avvistare dall’alto solo con difficoltà. Anche il suo tipo di richiamo si adatta all’ambiente in cui vive: il suo “cip” è così acuto che si distingue nonostante il rumore dei corsi d’acqua.
Foto: © Riccardo Dalle Luche / IPA
Il martin pescatore è un uccello di incredibile bellezza che vive lungo i fiumi e i ruscelli in Europa, Asia e nel Nord Africa occidentale. Chi ha avuto la fortuna di avvistarlo, lo descrive come un lampo blu o come una scintillante pietra preziosa in volo. Perché? Guardate la prossima foto.
Quando il martin pescatore adocchia un pesce, si lancia in acqua veloce come una freccia. Un attimo prima di raggiungere la preda frena servendosi delle zampe e delle ali. Cattura quindi la sua vittima con il robusto becco. Una manovra di massimo due o tre secondi.
Foto: © Charlie Hamilton James/Nature Picture Library/contrasto
Grazie a una membrana protettiva, che entra in azione quando si tuffa, evita di ferirsi gli occhi.
Foto: © Rolf Nussbaumer/Nature Picture Library/contrasto
Il martin pescatore deve andare a pescare con una certa frequenza, perché i piccoli sono sempre affamati. Gli uccelli adulti trasportano fino a 70 grammi di pesce al giorno e devono di tanto in tanto dedicarsi anche alla cura del loro piumaggio
Foto: © Marijn Heuts/ NiS/Minden Pictures/contrasto
Sembra quasi che il martin pescatore venga catapultato fuori dall’acqua… questa volta però senza preda. L’immersione è una routine dopo essere stato al nido.
Foto: © Marijn Heuts/ NiS/Minden Pictures/contrasto
Risalito in superficie, il martin pescatore porta la preda al nido tenendola per la coda, già nella posizione giusta per imboccare i piccoli.
Foto: © Ernst Dirksen/ Buiten-beeld/Minden Pictures/contrasto
Per tramortire la preda che si dimena e poterla offrire, il martin pescatore la sbatte contro un ramo.
Foto: © Marijn Heuts/ NiS/Minden Pictures/contrasto
Nella stagione degli amori, il maschio nutre la femmina. Il rituale favorisce l’unione e le fa risparmiare le forze, visto che deve produrre in media sei-sette uova in una settimana. In questo periodo gli uccelli si accoppiano più volte al giorno; durante l’atto, il maschio si tiene fermo aggrappandosi alla testa della femmina, riconoscibile dal becco inferiore rosso. I martin pescatori scavano tunnel per il nido sugli argini dei corsi d’acqua
Foto: © Michiel Schaap/ Buiten-beeld/Minden Pictures/contrasto
Il suo piumaggio è cangiante e, a seconda dell’incidenza della luce, passa dal verde smeraldo al blu cobalto.
Foto: © Marijn Heuts/ NiS/Minden Pictures/contrasto
Quando il martin pescatore adocchia un pesce, si lancia in acqua veloce come una freccia. Un attimo prima di raggiungere la preda frena servendosi delle zampe e delle ali. Cattura quindi la sua vittima con il robusto becco. Una manovra di massimo due o tre secondi.
Foto: © Ingo Arndt/Minden Pictures/contrasto
