La gravidanza nella gatta dura circa 60 giorni e sembra esserci una distribuzione stagionale delle nascite che aumentano in estate e diminuiscono nel tardo autunno e inizio inverno.
Nella settimana che precede il parto la gatta si cerca un angolo tranquillo e isolato.
La futura madre trascorrerà molto tempo nel nido, che verrà quindi a essere connotato dal suo odore familiare. La maggior parte delle gatte preferisce partorire in solitudine, anche se qualche soggetto, particolarmente socievole, gradisce la presenza del proprietario.
Dopo il parto
Una volta terminato il parto, la femmina tende a stare sempre con i gattini e lascia il nido solo per cercare cibo o fare un po’ di movimento. Il gatto è una specie cosiddetta altricial o “a prole inetta”: animali in cui i piccoli nascono ad uno stadio di sviluppo poco avanzato (ciechi e sordi) e sono totalmente dipendenti dalla madre. Alla nascita gli unici sensi sviluppati sono l’olfatto ed il tatto, che i gattini usano per trovare l’unica fonte di cibo a loro disposizione (la mamma).
Non sono in grado di espletare alcune funzioni fisiologiche come il defecare e l’urinare, ma la mamma deve necessariamente stimolarli leccando l’area perineale del cucciolo. Un comportamento comune delle gatte è quello di trasferire “frequentemente” (pochi gg dopo il parto e poi dopo qualche settimana) i cuccioli in un'altra “tana”. In questo modo li sposta in un luogo più sicuro e pulito.
L’allattamento
L’allattamento inizia un paio di ore dopo il parto e durante la prima settimana, la madre trascorre il 70% del suo tempio in questa attività. L’allattamento prevede tre periodi successivi: durante il primo (fino a due–tre settimane dalla nascita) è la mamma che prende l’ iniziativa; successivamente (fino alle 4-5 settimane) sia la mamma che i gattini danno inizio alla poppata ed infine saranno per lo più i gattini ad avere l’iniziativa. Il comportamento del cucciolo durante l’allattamento è stereotipato: massaggiano con le zampe anteriori e fanno le fusa mentre succhiano, così da stimolare la fuoriuscita di latte.
Svezzamento
Con l’andare del tempo, la madre cerca di evitare di allattare i piccoli (poppata dolorosa per l’eruzione dei denti) e questi ultimi acquisiscono una maggiore autonomia nella ricerca del cibo, avviandosi verso la fase di svezzamento che inizia verso le quattro settimane di vita. Verso la fine di questa fase la madre porterà con frequenza dei piccoli roditori (all’inizio morti e poi feriti e poco mobili) nel nido, “iniziando” i piccoli all’attività della caccia.
Questo periodo è molto importante per i gatti e per la loro crescita, per cui adottare un gattino (che ha la mamma) non ancora completamente svezzato (quindi prima dei 60 giorni) è sconsigliato perché il gatto potrebbe avere problemi comportamentali da adulto.
Sviluppo sensoriale e motorio
Gli occhi si aprono all’incirca tra i 7 e i 10 gg. Lo sviluppo motorio avviene lentamente ed i gattini iniziano a camminare intorno alle 3 settimane. Dopo tale periodo i gattini iniziano quindi a esplorare il mondo che circonda il loro nido.
I gattini usano richiami ad ultrasuoni, la cui funzione è quella di comunicare costantemente alla madre la loro posizione all’interno del nido.