Sui ghiacci dei mari antartici, durante il periodo della cova delle uova, i maschi di pinguino imperatore (Aptenodytes forsteri) si stringono in un abbraccio collettivo. E non per tirarsi su di morale, ma per ripararsi dalle rigide temperature che sfiorano i -50 °C e sopravvivere ai venti gelidi dell'inverno polare.
Stipati l'uno contro l'altro questi animali si muovono guadagnando un centimetro alla volta, seguendo un moto ondulatorio che tanto somiglia alla "Ola" da stadio e che per la prima volta è stato studiato dal punto di vista fisico. Rivelando sorprendenti analogie con una situazione che conosciamo bene: quella degli ingorghi stradali.
Dall'analisi dei filmati è emersa anche la distanza che i pinguini imperatori considerano ideale: a questi animali piace rimanere a non più di 2 centimetri l'uno dall'altro. Considerando che il loro strato isolante di piume è spesso 1,2 centimetri, l'abbraccio funge da seconda barriera contro il freddo, che non interferisce, però, con il naturale "giaccone" dei pennuti.
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