Anche la vista degli insetti può peggiorare nel tempo. Ne sa qualcosa il minuscolo tribolio (tribolium castaneum), che misura appena 3-4 millimetri: a furia di scavare tunnel nella farina, suo ambiente prediletto, ha perso la capacità di riconoscere alcuni colori. La scoperta viene dai ricercatori della Wayne State University di Detroit, che hanno spiegato il fenomeno in termini evolutivi. Essendo un animale criptozoico (dal greco kriptòs, nascosto, e zoion, animale), abituato a vivere al buio, il "tribolio della farina" si è adattato come poteva all'ambiente circostante. E cioè sviluppando alcuni fotorecettori della retina più di altri. Queste cellule, indispensabili per trasformare i segnali luminosi in informazioni chimiche ed elettriche, sono costituite da tre tipi cromatici di coni che permettono all'uomo e agli altri animali di distinguere i colori: il rosso corrisponde ai coni L, sensibili alle lunghezze d'onda maggiori, il verde ai coni M e il blu ai coni S, cui corrispondono lunghezze d'onda minori. La mancanza di luce ha fatto sì che il tribolio sviluppasse solo i primi due coni e non l'ultimo, diventando incapace di cogliere tutte le sfumature del blu.