Ipnotizzare gli animali? Vari test hanno suggerito in effetti come negli animali possa essere indotta una specie di "ipnosi", ma con modi e risultati non paragonabili a quanto avviene con le persone. Gli animali possono infatti essere indotti a entrare in uno stato di "super-rilassamento" (o, viceversa, di estrema tensione), tale da inibirne temporaneamente l'attività motoria.
Gli animali più facili da "ipnotizzare"? Le rane
Gli scienziati hanno verificato come questo fenomeno neuro-fisiologico sia facilmente inducibile nelle rane (per condurle a una sorta di catalessi, basta accarezzar loro la pancia dopo averle sdraiate sulla schiena), ma gli studi, ancora in fase sperimentale, hanno riguardato anche cani, cavalli, conigli, galline, gatti, orsi e altri animali, "ipnotizzati" con particolari sollecitazioni fisiche e con stimoli sonori e visivi.
Tutto ciò, naturalmente, non è finalizzato alla psicoterapia, come nelle persone, ma a conoscere meglio i nostri amici animali e a migliorare la comunicazione con loro in contesti critici (magari prima di una visita o di una cattura a scopi veterinari).
L’IPNOSI DA PALCOSCENICO FUNZIONA?
L’ipnotizzatore invita un volontario tra il pubblico, lo guarda fisso negli occhi parlando in maniera monotona e ripetitiva, fino a che il malcapitato abbassa le palpebre e cade in uno stato di trance. A quel punto, sembra trovarsi in totale balia dei comandi (spesso assurdi o imbarazzanti) dell’ipnotizzatore. In realtà non c’è nulla di vero. Le persone coinvolte in queste esibizioni sono sempre complici dell’ipnotista oppure spettatori che stanno al gioco. Nella foto, Giucas Casella ipnotizza una gallina in tv: il pennuto in realtà rimane immobile a causa della posizione all’indietro del collo.
SI PUÒ RAPINARE QUALCUNO CON L’IPNOSI?
Gli episodi secondo cui ambigui personaggi (di solito indiani o arabi) ipnotizzano persone per derubarle non sono altro che leggende metropolitane. Non è possibile, infatti, mandare in trance una persona senza il suo consenso. In casi di questo tipo, più che un’ipnosi avviene un’abile manipolazione, che può fare uso della “tecnica della confusione”. Le vittime, spesso, non si capacitano di essere state raggirate, quindi preferiscono (inconsciamente o meno) credere di essere state ipnotizzate.
SOTTO IPNOSI SI RICORDA DI PIÙ?
L’ipnosi non è utile per rievocare eventi allo scopo di ricostruire lo scenario di un crimine o a formulare precise accuse nei confronti di qualcuno. Il fenomeno della “ipermnesia”, cioè del potenziamento dei ricordi (molto sfruttato al cinema) è in realtà assai controverso. Negli Stati Uniti è perfino sorta un’associazione, la False Memory Syndrome Foundation, che difende le vittime dei falsi ricordi (in genere genitori presunti violentatori). Non esiste infatti alcuna garanzia che quanto rievocato sotto ipnosi corrisponda a eventi realmente vissuti, poiché i ricordi rievocati in trance sono sempre viziati dall’immaginazione. Per questo, anche le “regressioni a una vita passata” ottenute attraverso l’ipnosi sono solo immersioni in suggestive fantasie. Nella foto, Il neurologo Jean-Martin Charcot dimostra gli effetti dell’ipnosi su una paziente isterica (1880).
SI POSSONO IPNOTIZZARE GLI ANIMALI?
«Forse no, ma certo se ne può creare l’illusione» spiega l’ipnotista inglese Martin Taylor. Animali poco intelligenti sono affascinati da movimenti ritmici e da oggetti posti vicino ai loro occhi e resteranno passivi e docili a fissarli. Se disegniamo per terra una linea con il gesso e vi poggiamo sopra il becco di una gallina, questa resterà immobile a fissare la linea e si staccherà solo se la spostiamo con la forza. Animali scaltri, come volpi o serpenti, conoscono bene il trucco e avvicinandosi a una preda muovono avanti e indietro la coda per distrarla e assalirla di sorpresa. Si può poi indurre una gallina ad addormentarsi facendole credere che sia notte... mettendole la testa sotto un’ala. Infine, c’è anche chi preme sui lati del collo dell’animale, comprimendo la carotide. Ciò riduce il flusso sanguigno al cervello e induce uno svenimento. Ma è una pratica sconsigliabile, perché può provocare danni al cervello.
L'IPNOSI IN MEDICINA NON FUNZIONA?
L’ipnosi moderna, utilizzata come strumento terapeutico (per legge in Italia è permesso praticare l’ipnosi solo a medici e psicologi), funziona in alcuni campi. L’obiettivo dell’ipnotista è diminuire le resistenze psicologiche che spesso vengono opposte alla terapia, in modo da favorire l’autoguarigione. In medicina funziona in questi campi:
Disturbi nevrotici: ansia, depressione, insonnia, disturbo ossessivo-compulsivo, fobia sociale, attacchi di panico.
Dolore: cefalea, mal di schiena, dolore oncologico.
Preparazione agli interventi chirurgici e odontoiatrici.
Sostituzione dell’anestesia (per chi è allergico): in trance il dolore è più sopportabile.
Preparazione al parto.
Malattie a componente psicologica o psicosomatica: vaginismo,
dismenorrea, colon irritabile, dermatiti, ulcera, asma.
Fumo, alcolismo, tossicodipendenza (se la persona è motivata).
