La crisi di fine Permiano, la madre di tutte le estinzioni di massa, che 252 milioni di anni fa cancellò il 70% delle specie terrestri, ebbe effetti limitati sull'evoluzione degli insetti, l'origine dei quali sarebbe molto più antica di quanto si pensava. Lo afferma uno studio dell'Università Statale di Milano, che retrodata anche alcune "innovazioni" chiave per la sopravvivenza di questi animali, come l'evoluzione delle ali e della metamorfosi completa.
Album di famiglia. La ricerca guidata dall'entomologo Matteo Montagna in collaborazione con paleontologi e biologi evoluzionisti italiani e australiani è stata pubblicata su Proceedings of the Royal Society B. Gli scienziati hanno esaminato un database di 1.470 proteine appartenenti a 140 specie di artropodi (invertebrati) per ricostruire i loro legami di parentela.
A questa sorta di albero genealogico sono stati poi aggiunti gli "antenati", ossia fossili veri e propri che hanno permesso di ridefinire le stime sull'evoluzione delle varie specie: 27 fossili di insetti provenienti da tutto il mondo e 8 fossili di insetti di 240 milioni di anni fa ritrovati, in un eccezionale stato di conservazione, nel sito UNESCO di Monte San Giorgio, al confine italo-svizzero.

Spostare le lancette. Questi ultimi reperti conservano ancora organi interni e tessuti molli (condizione più unica che rara) e sono la prova concreta dell'esistenza dei rispettivi generi anche 200 milioni di anni prima delle precedenti stime. Dalle analisi emerge che molti gruppi di insetti, come lepidotteri (il gruppo di farfalle e falene), Emitteri eterotteri (quello delle cimici) e Ditteri (come le mosche) sarebbero comparsi in tempi ben più antichi di quanto si credesse.
«Il gruppo degli insetti si sarebbe originato circa 465 milioni di anni fa e avrebbe risentito poco della crisi di fine Permiano», spiega Montagna. «Questo studio ci dimostra come gli insetti siano un gruppo animale estremamente plastico, che si è saputo adattare a diversi scenari di crisi sfruttando al meglio le risorse disponibili fino a diventare dominatore degli ecosistemi terrestri». Un evento di estinzione che risultò distruttivo per gran parte degli esemplari e delle specie di animali terrestri, e che erose duramente la biodiversità del Pianeta, ebbe scarsi effetti sull'evoluzione degli insetti.
La ricerca ha portato anche ad altre due interessanti scoperte. La prima è che la comparsa di alcuni tratti evolutivi tipici degli insetti, come la presenza di ali o la capacità di compiere la metamorfosi completa, sarebbe da retrodatare di 30-40 milioni di anni rispetto a quanto stimato finora.
La seconda curiosità riguarda invece le zanzare: in base allo studio sarebbero apparse 131 milioni di anni fa, e prima di funestare i mammiferi, avrebbero dato noia a rettili e dinosauri.