Animali

In vacanza con il gatto

Arriva l'estate, si parte: io e te, in vacanza con i gatti. Perché anche Micio si merita le ferie, ed ecco come organizzarle per passarle bene al mare, in montagna o in città.

L'albergo è prenotato, le valige sono pronte, il serbatoio è pieno: vacanze, stiamo arrivando! Ma... e il gatto? Siamo sicuri che la nostra tanto sospirata vacanza per lui non diventi uno stress?

In effetti i nostri amici a quattro zampe sono animali abitudinari: nuova casa e nuovi orari non sempre sono graditi, per non parlare della pappa, soprattutto se sono abituati all'alimentazione bilanciata dei prodotti confezionati. Dobbiamo allora rinunciare alle vacanze? No, naturalmente, ma è meglio organizzarle tenendo conto anche delle loro esigenze (in fondo accoglierli in casa è stata una nostra scelta).

Gatti in vacanza

La valigia per il gatto - Il trasportino per viaggiare col gatto in treno - I gatti soffrono il mal d'auto? - Il ritorno a casa - In più: In vacanca col cane - Metti su iFocus le tue foto: iscrivile al gruppo In vacanza con cani e gatti

Partire tranquilli, però, è facile: bastano poche regole dettate dall'esperienza e dal buon senso e l'estate sarà un'ottima occasione per passare con il nostro gatto tempo tutto il tempo che non riusciamo a dedicargli durante il resto dell'anno. La prima regola? Una visita dal veterinario! Accerterà il suo stato di salute, provvederà a eventuali vaccinazioni necessarie per la nostra destinazione e saprà darci altri preziosi consigli.

Da non dimenticare

Il libretto sanitario del gatto, la sua coperta o il suo gioco preferito, il collarino con un recapito.

Le cose che dovete portarvi in vacanza sono il libretto sanitario del gatto (il passaporto, se lo portate all'estero: il veterinario vi dirà come farlo), le sue ciotole, la sua coperta preferita, giochi... È utile un collarino con un'etichetta che riporti il nome del gatto e un vostro recapito nella località di villeggiatura: vi aiuterà in caso di fughe o smarrimenti dovuti alla novità della situazione in cui si trova il vostro amico quattrozampe. Questo potrebbe già essere un primo problema, perché sono molti i gatti intolleranti a cinghiette e collari: dovete perciò esservi presi un poco di tempo, a casa, per abituarlo gradatamente a quello che il gatto interpreta come una ingiusta limitazione della sua libertà...

E attenzione! Questo è più o meno tutto quello che dovete ricordare di mettere in valigia per il gatto. Ma prima di chiuderla, controllate che non ci sia anche il gatto, in valigia: è giusto il posto in cui andrà a pisolare!

Purtroppo è difficile trovare un albergo o un agriturismo che accetti anche i gatti: il problema è la loro abitudine a farsi le unghie su poltrone e divani, e certo non potete portarvi Micio in vacanza per tenerlo perennemente chiuso nel suo trasportino.

In campeggio il problema è la folla di persone, che potrebbe spaventarlo, ma se lo avete abituato a stare in camper fin da piccolo saprà lui scegliere gli orari per le sue uscite.

Probabilmente, però, la vacanza più facile col gatto è in una casa in affitto: qualche oggetto della sua quotidianità (un gioco, una copertina) lo aiuterà ad ambientarsi avendo accanto gli odori più familiari.

Arrivati nella nuova casa, può essere utile limitargli il territorio, consentendogli di muoversi in un ambiente ristretto e, in un secondo tempo, permettergli gradualmente di circolare in tutte le zone della casa. La limitazione iniziale non è una crudeltà, serve a farlo abituare pian piano alla nuova casa. E per aiutare il piccolo felino a non sentirsi troppo spaesato gli si può passare una garza sulle guance e successivamente passarla sugli stipiti delle porte e negli angoli delle stanze in modo da diffondere il suo odore per la casa.

In sintesi

In auto: i problemi sono la sete e il mal d'auto - In treno: nel trasportino, tenuto sulle gambe - In nave: non c'è una regola, le condizioni le stabilisce la compagnia - In aereo: nel trasportino, come bagaglio a mano

Scelta la meta pet friendly, in generale il modo migliore per arrivarci con gli animali è l'auto: è comoda per loro e offre a noi la possibilità di gestire il viaggio con l'attenzione necessaria. Può però succedere che anche un breve percorso in auto sia difficile per un gatto: troppo caldo, troppe code, ansia, mal d'auto...

I gatti possono infatti soffrire l'auto, proprio come i bambini, per motivi fisici (cinetosi) o psicologici, e manifestarlo con nausea, vomito, paura, agitazione.

Se dovesse succedere al vostro gatto dovete avere pazienza e tenere a mente che Micio non sa che sta andando in vacanza... Per lui è solo un momento di ansia e difficoltà.

Quando il problema è soprattutto psicologico, la soluzione è quella di abituare gradualmente il gatto ai viaggi in auto, nel trasportino e in compagnia della sua coperta preferita, con tragitti via via più lunghi che si concludono sempre con situazioni gradevoli. In questo modo il nostro amico a quattro zampe non assocerà la macchina a qualcosa di negativo.

Se però il problema sussiste è meglio parlarne col veterinario, che deciderà se intervenire con un farmaco: quelli di recente introduzione, oltre a prevenire il problema del vomito, non danno gli indesiderati effetti sedativi che risultano poi spiacevoli anche a noi.

Nei viaggi più lunghi è fondamentale fermarsi ogni una-due ore al massimo per fargli fare i suoi bisogni e per farlo bere (l'acqua non deve mai mancare, neppure in auto). Ma niente cibo: è meglio fare viaggiare Micio a stomaco vuoto per evitare che stia male.

Viaggiare in treno con il gatto è facile ed economico, ma prima di dare per certa l'ora della partenza è meglio informarsi (Ferrovie dello Stato), perché le condizioni di trasporto e gli orari in cui sono ammessi gli animali variano da treno a treno.

In generale, in Italia i gatti possono viaggiare gratuitamente dentro a un trasportino che non ecceda le dimensioni di 70x30x50 cm e che va tenuto sulle gambe. Per i viaggi notturni, però, potrebbe essere necessario riservare l'intero scompartimento.

Con la nave. Se si sceglie il viaggio via mare bisogna tenere presente che costi e condizioni di trasporto variano, e anche di molto, da compagnia a compagnia. Su alcuni traghetti c'è il gattile di bordo dove è obbligatorio far stazionare gli animali.

Se state pensando a una crociera non fatevi illusioni: nella maggior parte dei casi gli animali non sono ammessi, e se anche lo fossero preparatevi a molte restrizioni e, per Micio, a mal di mare e problemi annessi.

In aereo con Micio. Per il trasporto in aereo costi e regolamenti variano da compagnia a compagnia e da paese a paese. Solitamente i gatti volano in cabina, insieme al proprietario, nell'apposito trasportino omologato IATA, l'ente internazionale che stabilisce le norme per il trasporto aereo. Quindi niente borsette fashion o cestini di vimini...

In generale, al gatto l'aereo provocherà ansia. Se proprio non c'è alternativa, può essere utile interpellare il veterinario di fiducia che valuterà l'opportunità di somministrargli un tranquillante prima del volo.

Linee aeree per gatti. Negli Stati Uniti, per i voli interni c'è PetAirways, probabilmente l'unica compagnia aerea al mondo che provvede al trasporto di cani e gatti, che indipendentemente dalla taglia viaggiano in cabina e con tutti i comfort. I costi sono proibitivi, ma il vero "guaio" è che cani e gatti sono gli unici passeggeri ammessi...

Colpi di calore

Come i cani, anche i gatti sono soggetti ai colpi di calore: non usate ghiaccio per rinfrescarli

Se il vostro gatto è molto giovane ed entusiasta del nuovo mondo da esplorare, è facile che riesca a cacciarsi in qualche guaio. In generale, dovete cercare di evitargli lunghe esposizioni al sole (non dovrebbe essere difficile) o la permanenza prolungata in auto.

Al caldo va sempre assicurata acqua fresca, ma tenete presente che i gatti non espellono il calore in eccesso con la sudorazione. Per mantenere la giusta temperatura, aumentano la frequenza respiratoria: più fa caldo, più ansimano. Il sistema, però, non è molto efficace e induce un aumento della frequenza cardiaca.

Per questi motivi sono molto sensibili ai colpi di calore: nel caso, per "raffreddarlo" utilizzate panni bagnati con acqua fredda. Non usate ghiaccio! Un raffreddamento troppo veloce può causare scompensi e shock cardiocircolatori. Se sospettate un colpo di calore è importante rivolgersi subito a un veterinario.

Col suo innato senso dell'indipendenza e orari che difficilmente si accorderanno con i vostri, in montagna e in campagna al gatto d'appartamento sembrerà di stare in un eterno luna park, con agguati da studiare per ogni filo d'erba che si muove, insetti da catturare al volo, piccoli e strani animali da rincorrere. Il prezzo? Un cacciatore stanco, di sicuro, e quasi certamente con lo stomaco in subbuglio: potrebbe avere nausea e vomito, e cercate di controllare almeno a vista le sue feci. Se qualcosa non va - ossia si discosta troppo e a lungo dalla normalità - o se i sintomi perdurano, una visita dal veterinario è d'obbligo.

Veterinari di campagna. Sono abituati a un altro genere di animali e potrebbero non avere la sensibilità giusta per il vostro gatto: chiedete informazioni per un medico di fiducia per Micio a persone della zona che hanno gatti.

In campagna, per il gatto possono essere molto fastidiose le graminacee selvatiche (i forasacchi), che si attaccano al pelo e si conficcano nella cute provocando gonfiori.

Se poi Micio si è anche "rotolato" sull'erba, può ritrovarsi con forasacchi attaccati alle orecchie o sul naso, negli occhi o in gola, e a quel punto potrebbe essere necessario l'intervento del veterinario per estrarre le spighe con strumenti speciali.

In generale, quando tornate da una passeggiata in zone con erba alta, controllate il pelo del vostro cane, spazzolatelo con cura ed eventualmente usate prodotti antiparassiti.

Se la vacanza non consente di portare Micio con sé occorre trovare una soluzione che sia per lui confortevole. Perciò ben vengano amici e parenti disposti a occuparsi del gatto in nostra assenza, soprattutto se già lo conoscono. Se però non c'è neppure questa possibilità, le alternative sono la pensione e il pet sitter.

La pensione. Prima di lasciare il gatto in pensione andate a visitare la struttura e valutate attentamente la validità dei servizi offerti. Le dimensioni del box nel quale passerà la maggior parte del tempo devono essere adeguate; il cibo deve essere visibilmente fresco; l'ambiente pulito; e, non ultimo, è necessario che ci sia l'assistenza di un veterinario.

Anche qui come in altri casi in cui si altera - anche se per poco tempo - la routine dell'animale, è bene abituarlo gradualmente con l'inserimento: all'inizio bastano poche ore, poi un paio di giorni.

Il fatto di ritrovarsi, senza di voi, in un luogo sconosciuto è comunque un evento stressante. Quindi, oltre a cercare di abituarlo gradualmente è importante lasciargli le sue cose (la ciotola, un gioco...), che hanno odori familiari.

Sono appassionati, amanti degli animali o giovani che cercano un guadagno extra per l'estate e perciò si offrono per la cura a domicilio dei nostri amici quattrozampe.

Il modo migliore per trovare una persona affidabile è chiedere al veterinario, ad amici e ai vicini di casa. Anche con il pet sitter occorre programmare un periodo di inserimento, in cui il vostro gatto e il suo nuovo amico dovranno imparare a conoscersi.

21 giugno 2012

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