Lo sciame di locuste che ha avuto origine in Kenya , e che da lì si sta allargando al resto dell'Africa, è uno dei più grossi che l'uomo abbia mai osservato, e la sua espansione sta mettendo a rischio le economie di diversi Stati del continente.
Oltre alle solite misure contenitive che si applicano in questi casi, la FAO e i Paesi coinvolti stanno lavorando anche a un altro progetto, come riporta il Guardian, che sfrutta un modello matematico per prevedere dove insorgeranno nuovi sciami, così da poter intervenire per tempo e impedirne la nascita.
Agire d'anticipo. Una volta che uno sciame di locuste emerge dal suo nido, è quasi impossibile fermarlo; l'unica speranza è contenerlo, oppure tenerlo lontano dai raccolti: un singolo sciame può divorare ogni giorno tanto cibo quanto se ne mangerebbero 35.000 persone, e quello nato in Kenya sta mettendo a rischio le scorte alimentari di 20 milioni di persone tra Kenya, Etiopia, Somalia e Sud Sudan.
Per tenere sotto controllo l'emergere degli sciami, i Paesi africani si affidano di solito al controllo sul campo, monitorando quelle zone che vengono considerate potenziali hotspot. Il nuovo metodo è invece decisamente più sofisticato, visto che utilizza un supercomputer.
Prevedere il futuro. Il supercomputer, che è costato ben 35 milioni di dollari, si "nutre" di dati e previsioni meteorologiche (su velocità e direzione del vento, umidità, temperatura) per prevedere gli spostamenti degli sciami di locuste, così da consentire alle autorità locali di intervenire per tempo.
Finora il modello matematico ha fornito previsioni attendibili nel 90% dei casi: il passo successivo sarà fornirgli dati sulla situazione del suolo (umidità, copertura vegetale...), utili a individuare le aree più favorevoli all'insorgenza di uno sciame, sulle quali si potrebbe così intervenire prima ancora della deposizione delle uova.