Sono intelligenti. Sono predatori efficientissimi. E hanno vocalizzazioni complesse, diverse da una popolazione all'altra. Ce ne parla, su Focus 352, Hannah Myers, della University of Alaska Fairbanks (Usa), che fa ricerca su questi cetacei nelle acque dell'Alaska, in collaborazione con la North Gulf Oceanic Society (qui una sua recente ricerca).
Myers studia le orche nel Pacifico Settentrionale, divise in popolazioni con proprie abitudini e "dialetti". «Ci sono le orche definite "residenti" che mangiano pesce, soprattutto salmone, e orche chiamate "transienti" che cacciano altri mammiferi marini: queste ultime sono molto più silenziose nelle loro comunicazioni perché le loro prede hanno un udito eccellente. Le residenti invece sono molto più vocali, non avendo lo stesso problema con i salmoni che hanno un udito scarso alle frequenze con cui le orche comunicano», spiega Myers: «le orche residenti hanno diversi "dialetti", che distinguono ogni gruppo familiare. Le transienti hanno una loro comunicazione caratteristica, ma comune a tutta la popolazione dell'area, composta da centinaia di animali: probabilmente ciò è dovuto al fatto che nei gruppi di orche residenti maschi e femmine restano sempre nel gruppo familiare d'origine, mentre le transienti si spostano. I dialetti sono trasmessi dalla madre ai figli.»