Non è facile osservare un "funerale" tra gorilla: i primati morenti spesso si allontanano dal gruppo per andarsene in disparte, e i gesti esibiti dagli esemplari ospiti di riserve o giardini zoologici non sono scientificamente attendibili. Così la triste circostanza della morte di Tuck e Titus, due gorilla di montagna "silverback" (dal dorso argentato) del Volcanoes National Park, in Ruanda, ha fornito a due scienziati del Dian Fossey Gorilla Fund International di Atlanta l'occasione per studiare la gestualità associata agli eventi luttuosi tra questi primati.
Forza, alzati. Subito dopo la morte dei gorilla (Gorilla beringei beringei), entrambi avanti con gli anni e deceduti di malattia, i membri del gruppo si sono raccolti intorno ai loro corpi e hanno cercato di interagire, ognuno come poteva: stuzzicandoli, toccandoli, praticando il grooming, fronteggiandoli con aggressività, battendosi le mani sul petto, colpendo e calciando la salma o emettendo vocalizzi.
Un giovane gorilla particolarmente legato a Titus, un maschio adulto di 35 anni, ha dormito per due giorni accanto al corpo, sullo stesso letto di foglie dell'esemplare morto. Un altro, figlio di Tuck, la femmina di 38 anni, ha cercato di succhiare latte, nonostante fosse già stato svezzato.
Anche per gli sconosciuti. Ma a colpire i ricercatori è stato soprattutto l'atteggiamento dei gorilla di montagna del Kahuzi-Biega National Park nella Repubblica Democratica del Congo, con un animale morto della stessa specie, ma di un diverso gruppo sociale. Nell'articolo pubblicato su PeerJ gli scienziati hanno descritto anche questo caso.
Quando si sono imbattuti nel corpo, i membri del gruppo estraneo si sono fermati a fissarlo e a praticare il grooming. Non si è trattato di reazioni esasperate come quelle espresse per gli amici e parenti, ma comunque il lutto non è passato inosservato.
Un funerale? Nonostante venga immediato descrivere queste manifestazioni come una forma di lutto, non ci è dato sapere che cosa provino realmente questi animali, che pure sappiamo molto intelligenti. L'aspetto emotivo dei comportamenti osservati rimane, per il momento, ancora misterioso: per quanto possiamo, è meglio non cedere alla tentazione di interpretare i loro comportamenti come una diversa versione dei nostri.
Esposti ai pericoli. L'usanza di vegliare sul corpo di un esemplare morto e provare a interagirvi è per molti versi rischiosa, per questi animali: per esempio per il pericolo di entrare in contatto con carcasse di primati uccisi dal virus Ebola (in Africa ce ne sono stati a migliaia). Inoltre, vegliare sul corpo di un esemplare ucciso da una trappola umana potrebbe minacciare l'incolumità dei gorilla ancora liberi.
Eppure, se questo comportamento è così diffuso, deve essere stato in qualche modo vantaggioso, dal punto di vista evolutivo. Un'ipotesi vorrebbe che i gorilla capaci di vegliare i propri morti abbiano maggiore successo di quelli meno legati al proprio gruppo.