Si buttano nel fuoco, si lanciano in picchiata al suolo, attaccano maschi minacciosi nei nidi... sone le mamme di gatti, uccelli e topi. Le femmine di qualsiasi specie agiscono in condizioni estreme per salvare i propri piccoli, ma non sempre le mamme sono così protettive, tutta colpa di un ormone...
Se la mamma non è abbastanza protettiva con i figli potrebbe essere colpa di un ormone. Per le donne tuttavia la questione è più complessa poiché non si possono trascurare i fattori sociali e emotivi. |
Una misteriosa relazione lega la madre ai suoi piccoli e spesso si vedono le madri, di qualsiasi specie, agire in condizioni estreme e senza paura per proteggere i propri figli, buttandosi nel fuoco o attaccando chi li minaccia. Secondo gli esperti dipende dalla necessità biologica di proteggere i propri geni dalla distruzione. Ma qualche volta questo equilibrio si altera e la madre diventa negligente se non addirittura aggressiva nei primi giorni di vita dei figli.
Secondo uno studio condotto da alcuni zoologi dell'Università del Wisconsin (U.S.A.) questo comportamento “innaturale” è da attribuire al CHR (Corticotropin-releasing hormone), una sostanza coinvolta nel rilascio della corticotropina, l'ormone sviluppato dopo il parto in risposta allo stress e all'ansia.
Madri coraggio. Le femmine di topo subito dopo il parto normalmente attaccano qualsiasi maschio si avvicini alla loro prole. Gli scienziati hanno alterato il comportamento degli animali iniettando loro dosi differenti di CHR: le femmine con i livelli più bassi di CHR erano quelle più protettive e attaccavano i maschi intrusi nella gabbia 20 volte in 45 minuti; quelle con un livello medio sferravano attacchi 6 volte ogni 8 minuti, mentre quelle con il livello più alto non attaccavano mai. “Se il CHR, come dimostra il nostro lavoro, deve essere basso per avere un comportamento protettivo” afferma Stephen Gammie che ha guidato le ricerche “questo potrebbe spiegare perché le madri con una forte depressione post-parto, che quindi necessitano di un più alto livello di CHR, trascurino i figli, arrivando a volte anche ad aggredirli”.
Questo comportamento secondo Gammie è così simile nelle varie specie che non è illogico pensare a un processo analogo anche per gli esseri umani. Ma per Heather Welford del National Childbirth Trust il fenomeno è molto più complesso. “La depressione post-parto, si sa che è condizionata da fattori sociali e emotivi. Forse si potranno curare le donne con il giusto cocktail di medicine per ridurre gli eccessi. Ma come spiegazione del perché alcune donne soffrano così seriamente di depressione post-parto, lo studio non ci porta molto lontano.”