Con il loro rostro inconfondibile solcano i mari a velocità impressionanti, raggiungendo anche i 90 km orari. Ora i pesci spada (Xiphias gladius), veri siluri degli oceani, rivelano la loro arma segreta: una piccola ghiandola sebacea situata alla base della "spada", e mai descritta finora, sembra secernere un lubrificante che riveste il capo del pesce, riducendo l'attrito dell'acqua.
Strato impermeabile. La ghiandola si connette attraverso capillari ai pori della pelle, che espellono il grasso; microscopiche protrusioni della pelle, chiamate denticoli, contribuiscono a rendere il suo corpo idrofobico, favorendo la velocità. La scoperta di John Videler, biologo marino dell'Università di Groninga, Paesi Bassi, è descritta sul Journal of Experimental Biology.
Una lunga "rincorsa". La ricerca è frutto di un lavoro ventennale. Nel 1996 Videler riuscì a compiere una risonanza magnetica di un pesce spada, individuando la ghiandola. Nei primi anni 2000 sono stati individuati i capillari, e successivamente, grazie alla microscopia elettronica, i pori e i denticoli. Scaldando la ghiandola in laboratorio, si è visto che i pori secernono grasso.
Prova a prendermi. Questo meccanismo dovrebbe permettere al pesce di avvolgere la parte del corpo che "buca" l'acqua di uno strato idrorepellente simile alle tute dei nuotatori olimpionici. Ma rimane una speculazione: proprio a causa della sua velocità, è praticamente impossibile osservare questo animale in cattività.