L’approfondimento del rapporto uomo-cane ha portato a un nuovo modo di intendere la posizione dell’animale nella nostra vita quotidiana: un compagno, un amico, un familiare, del quale spesso si ignorano le caratteristiche etologiche specie specifiche.
A volte qualcuno esagera con l'"antropomorfizzazione" del cane e questo è il discutibile risultato. E' sempre bene ricordare che per quanto parte integrante della famiglia i cani sono animali con una loro sensibilità e vanno rispettati senza cercare di renderli simili a uomini o bambini.
Il cane viene quindi inserito in un contesto umano, non sempre adeguatamente preparato a questa importante e, per certi aspetti nuova, convivenza. Molti dei problemi comportamentali diagnosticati nei cani domestici hanno cause eziologiche direttamente o indirettamente riconducibili all’uomo: la genetica (che si identifica anche nella selezione artificiale), l’ambiente (ovvero gli stimoli e le esperienze che l’animale si trova a vivere), un alterato rapporto con il proprietario. Il ruolo degli animali domestici, e in particolare del cane, nella società moderna ha subito una radicale trasformazione nel corso degli anni. Ormai parte integrante del nucleo familiare, oggi il cane viene in molti casi considerato addirittura il sostituto di un compagno, di un amico e di un figlio. Questo ha portato ad una antropomorfizzazione che spesso va a ledere il benessere dell’animale in quanto non vengono rispettate le sue caratteristiche etologiche. A sostegno di ciò uno studio effettuato diversi anni fa dal quale emerge il modo con cui i proprietari vivono il rapporto con il proprio “pet”.
CONVINZIONI E COMPORTAMENTI DEI PROPRIETARI DI CANI
LO CONSIDERANO UN MEMBRO DELLA FAMIGLIA 99%
RITENGONO DI CONOSCERNE GLI UMORI 99%
RITENGONO CAPISCA IL LORO STATO D'ANIMO 98%
GLI PARLANO ALMENO UNA VOLTA AL GIORNO 97%
NE TENGONO LE FOTOGRAFIE 91%
LO PORTANO CON SÉ NELLE GITE 72%
DIVIDONO CON LUI IL CIBO A TAVOLA 64%
LO FANNO DORMIRE SUI LETTI 56%
NE CELEBRANO IL COMPLEANNO 54%
(da VOITH, 1987, modificata)