Nel mondo animale, le femmine tendono a vivere più a lungo dei maschi – un apparente paradosso, considerato che sono quelle che consumano più energie per la riproduzione e per la cura parentale. Un nuovo studio pubblicato su iScience, e condotto su alcune specie di ragno, dimostra però qualcosa di ancora più inaspettato: le femmine che si occupano dei figli per un certo periodo di tempo dopo la nascita vivono ancora più a lungo di quelle che "si limitano" a nutrirli, e che in teoria dovrebbero quindi avere più energie a disposizione per la sopravvivenza.
Femmine più longeve. La prima fase dello studio ha previsto un confronto tra la specie Toxeus magnus, un ragno salticide (così chiamati perché, come suggerisce il nome, si spostano saltando) nel quale le femmine investono tempo ed energie per la cura dei figli anche dopo la loro nascita, e altre specie nelle quali le femmine si limitano a procurare loro il cibo nelle prime fasi di crescita.
Questo confronto ha rivelato che le femmine di Toxeus magnus vivono più a lungo, in media, delle altre specie studiate. Poi l'analisi si è concentrata su questa specie, scoprendo innanzitutto che il numero di figli prodotti non ha alcuna influenza sulla longevità delle femmine.
Fino alla maggiore età. Il passaggio successivo è stato un confronto tra maschi e femmine di Toxeus magnus: le attività riproduttive non hanno alcun effetto sulla longevità dei maschi, ma consentono alle femmine di vivere più a lungo. Questa differenza comincia a pesare solo in età adulta: l'età dello sviluppo ha la stessa durata sia per i maschi sia per le femmine.
Diamo i numeri. Parlando di numeri, l'aumento di longevità delle femmine di Toxeus magnus è notevole, visto che vivono in media 95 giorni in più dei maschi – guarda caso il periodo che serve ai piccoli ragni per raggiungere l'indipendenza. Come a dire che le femmine vivono di più perché non vogliono abbandonare la prole prima che sia pronta per affrontare il mondo.