Se leggete le parole "cannibalismo sessuale" è probabile che la prima cosa che vi verrà in mente siano le mantidi: le femmine di questi insetti sono note per divorare la testa del maschio dopo il sesso. La pratica, però, è più diffusa di quanto si creda tra gli artropodi: la mettono in atto anche molti ragni, tra cui diverse specie di ragno dei cunicoli (famosi per le loro ragnatele a forma di imbuto). E in almeno una di queste, le femmine hanno dovuto inventare una strategia per non far preoccupare troppo i maschi e convincerli quindi ad accoppiarsi: quella di fingersi morte. Lo dice uno studio condotto sulla specie Aterigena aculeata e pubblicato su Current Zoology.
Morta o dormiente? La pratica di fingersi morte durante il sesso, sdraiandosi a pancia in su e raccogliendo le zampe intorno al petto, si chiama catalessi sessuale. In una specie come Aterigena aculeata (il soggetto dello studio), nella quale può capitare che le femmine si nutrano del maschio subito dopo l'accoppiamento, lo scopo di questo comportamento è evidente: un ragno morto non è pericoloso, e un finto cadavere è dunque un incoraggiamento verso il maschio, che può consumare l'atto senza paura di finire divorato. Osservazioni in natura e in laboratorio hanno poi dimostrato che non sempre le femmine si fingono morte: quando vengono approcciate da un maschio che ritengono non all'altezza scattano sull'attenti e lo attaccano, allontanandolo. Non è chiaro però chi sia il responsabile di questo meccanismo: è la femmina stessa che sceglie di farlo, oppure è il maschio che la induce a fingersi morta tramite segnali chimici?
Autoanestesia. Per scoprirlo, il team della Jinggangshan University di Jiangxi, in Cina, ha analizzato il profilo chimico di alcune femmine in tre situazioni diverse: la "naturale" catalessi sessuale, la cosiddetta tanatosi (fingersi morte per scoraggiare i predatori) e uno stato di anestesia indotto farmacologicamente con sostanze simili a quelle potenzialmente usate dai maschi. Il confronto ha rivelato che le femmine in catalessi sessuale e quelle in tanatosi producono sostanze chimiche molto simili, il che suggerisce che lo stato di morte apparente durante il sesso sia controllato dalle femmine, e che i maschi si limitino ad approfittarne. In altre parole, se la femmina non vuole fingere di morire, il maschio può scordarsi di accoppiarsi. Il dettaglio più divertente è il fatto che, subito dopo il sesso, le femmine "morte" ritornano istantaneamente in vita e si allontanano dal maschio – che a quel punto non può fare altro che guardarle stupito.