Quale fu il primo animale a camminare sulla terraferma e a respirare l'ossigeno atmosferico, dando il via all'uscita dagli oceani e alla colonizzazione del Pianeta? La risposta è un fossile che per 35 anni è rimasto chiuso in un cassetto al Geology Museum della Università del Wisconsin, di recente riscoperto dal paleontologo della Otterbein University Andrew Wendruff, che ha pubblicato il suo studio su Scientific Reports. L'animale, che si chiama Parioscorpio venator, è un piccolo scorpione lungo poco più di 2 centimetri vissuto durante il Siluriano, 437 milioni di anni fa, nell'odierno Wisconsin: la sua anatomia suggerisce che fosse un animale in grado di vivere sia sott'acqua sia all'aria aperta.
Lo scorpione anfibio. Il fossile di Parioscorpio (anzi, i fossili, visto che ne sono stati ritrovati due) è particolarmente interessante perché presenta caratteristiche ibride tra i suoi antenati acquatici e i suoi discendenti terrestri. Dai primi, per esempio, l'animale prende gli occhi (compositi e rivolti in avanti, come nei moderni crostacei), mentre ha in comune con i secondi la presenza di un pungiglione e, soprattutto, una serie di "tubi" che collegano il suo apparato circolatorio con quello respiratorio - un'indicazione della sua capacità di assorbire ossigeno dall'aria, altrimenti detta "respirare sulla terraferma". Le stesse strutture, spiega Wendruff, si trovano in un altro artropode primitivo, il limulo, guarda caso anch'esso capace di vita anfibia.
Prima di lui? La scoperta del primo abitante della terraferma è interessante, ma più che di una rivoluzione si tratta di un aggiornamento: la questione è vecchia come la paleontologia, e nel corso dei decenni molti animali si sono avvicendati nel ruolo, dai millepiedi del Siluriano agli euripteri o scorpioni di mare. Se Parioscorpio dovesse confermarsi il nuovo campione della categoria si tratterebbe di una notizia doppiamente interessante: per lo scorpione, che si potrebbe fregiare di un titolo importante, ma soprattutto perché sarebbe la conferma di quali strutture anatomiche siano state decisive per compiere il salto evolutivo dall'acqua alla terraferma.