L'addomesticamento del cavallo, tappa fondamentale nello sviluppo economico e sociale dell'uomo, risale a circa 5500 anni fa: è cioè di 1000 anni più antico rispetto a quello che si pensava. Le ultime scoperte archeologiche e le nuove tecniche di indagine. (Alessandro Bolla, 6 marzo 2009)
In che periodo l’uomo ha iniziato ad addomesticare i cavalli? Secondo gli ultimi ritrovamenti ben 5500 anni fa, ossia 1000 anni prima di quello che si era ritenuto fino ad ora. Non solo: la scoperta, opera dei ricercatori delle Università di Bristol ed Exeter, ha permesso di anticipare di circa 2000 anni l’arrivo del cavallo in Europa.
Gli archeologi fanno risalire l’allevamento dei cavalli alla civiltà Botai, originaria del Kazakhastan: i Botai non solo li domavano e li montavano, ma li utilizzavano anche come animali da carne e da latte.
Questione di... morso I ritrovamenti ossei hanno permesso di appurare che i cavalli dei Botai erano assai simili ai cavalli domestici dell’età del bronzo (3500 – 1200 a. C.), ma diversi dai cavalli selvatici che vivevano in quella stessa regione. Ciò significa che i Botai erano in grado di selezionare i cavalli da utilizzare per la soma o per l’alimentazione. Per ottenere questi risultati gli archeologi hanno analizzato i resti mandibolari degli animali e hanno potuto verificare la presenza di danni ai denti provocati dall’utilizzo delle prime, rudimentali, imboccature. Ciò significa che i cavalli venivano montati.
Mozzarella di cavalla Un innovativo sistema di rilevamento dei lipidi ha inoltre permesso agli scienziati di trovare tracce di latte di cavalla nel pentolame dei Botai. Alan Outram, responsabile della ricerca, afferma che "l’addomesticamento del cavallo ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo sociale ed economico dell’uomo: gli ha permesso di muoversi più agevolmente, di commerciare, di lavorare la terra. E scoprire che questo è avvenuto 10 secoli prima di ciò che si credeva cambia radicalmente il modo di concepire la storia antica".
MEGLIO UN CAVALLO OGGI CHE UNA PECORA DOMANI
Le steppe a est degli Urali, nel Kazakhastan settentrionale, sono state
il primo habitat dei cavalli selvatici, migliaia di anni fa. Questi
animali venivano quotidianamente cacciati e ciò ha permesso alle
civiltà dell’epoca di studiare da vicino il loro comportamento. La caccia,
insomma, è stata un passo fondamentale che ha permesso all’uomo di
conoscere gli equini per poterli poi allevare. Rispetto a mucche,
pecore e capre, il cui allevamento è iniziato molto più tardi, il
cavallo ha dimostrato fin dalla preistoria di essere molto più
resistente, frugale e capace di procurarsi il cibo in autonomia anche
durante i nevosi inverni della steppa.
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