Le immagini qui sopra sono davvero eccezionali. Per almeno due motivi: il primo è che riprendono uno dei polpi più rari ed elusivi che conosciamo, il polpo a sette tentacoli (Haliphron atlanticus); il secondo motivo riguarda il suo comportamento: dopo aver mangiato una medusa, utilizza quest'ultima, ancora penzolante dalla sua bocca, per catturare altro cibo, utilizzando i tentacoli urticanti della medusa per colpire altre prede, mentre il corpo forma una specie di imbuto per fare una sorta di "scarpetta" lungo il tratto di mare nel quale il polpo si sta muovendo.
Questo particolare è importante perché conferma che tra le prede del Haliphron atlanticus ci sono anche le meduse, considerate povere di nutrimenti, e soprattutto mostra che il polpo usa le meduse come uno strumento di caccia.
A realizzare il video sui comportamenti alimentari di questo grande polpo (che può arrivare a 4 metri di lunghezza e 75 kg di peso) sono stati i ricercatori dell'Acquario di Monterey Bay (MBARI), che lo hanno ripreso al largo delle coste californiane e delle Hawaii grazie a telecamere montate su di un robot sottomarino.
La capacità dei polpi di sfruttare le meduse è nota da tempo: alcune specie per esempio strappano i filamenti urticanti delle Caravelle portoghesi, lunghi anche decine di metri, per proteggersi da predatori o per cacciare. Un simile comportamento però non era stato mai documentato per l'elusivo Haliphron atlanticus.
"Pisello retrattile". Il polpo a sette tentacoli deve il nome al fatto che i maschi hanno l'ectocotile (uno speciale tentacolo modificato usato per fecondare le uova) arrotolato in una tasca al di sotto dell'occhio destro. A causa del tessuto spesso e gelatinoso, questo tentacolo è quasi invisibile, dando appunto l'impressione che l'animale abbia solo sette tentacoli, mentre, come tutti gli altri polpi, anche questa specie ha otto tentacoli.
La scoperta è stata documentata su Scientific Reports.