Se il T-rex e altri teropodi hanno potuto dominare incontrastati sulla Terra per 165 milioni di anni è stato anche grazie alla loro dentatura: una struttura dentale seghettata ed eccezionalmente resistente, che si ritrova oggi soltanto nei draghi di Komodo (Varanus komodoensis), capace di fare a brandelli carni e ossa delle prede. È la conclusione di uno studio dell'Università di Toronto Mississauga appena pubblicato su Scientific Reports.
Sotto la lente. Kirstin Brink e colleghi hanno analizzato con un microscopio elettronico e con un sincrotone - un acceleratore di particelle che può comportarsi come un microscopio a raggi X, e studiare la composizione chimica di una sostanza - campioni dentali di 8 diversi teropodi (tra cui un T. rex, un Allosaurus, un Coelophysis e un Gorgosaurus) provenienti da diversi musei canadesi.

In profondità. La struttura seghettata dei loro denti, diffusa anche sotto la superficie e in parti visibili solo al microscopio (nonché nei denti che ancora dovevano uscire dalle gengive), permetteva ai predatori di lacerare anche carni molto dure. Altri grandi predatori svevano denti superficialmente simili, ma è la disposizione profonda degli strati dentali ad aver determinato il successo predatorio di questi carnivori.








