I dinosauri hanno dominato la Terra per milioni di anni e, non contenti, hanno fatto anche molto di più. Secondo Christopher Doughty (Northern Arizona University), il loro "passaggio nella storia" ha modificato la composizione del terreno sul Pianeta, rendendo possibile la crescita di molte nuove piante.
Si cibano di piante... «La teoria suggerisce che i grandi animali siano stati enormemente importanti per fertilizzare la Terra», afferma Doughty: «quale modo migliore per verificarla se non comparando la fertilità delle terre nel Cretaceo, quando i sauropodi, i più grandi erbivori esistenti, vagavano liberamente, col Carbonifero, quando invece non si erano ancora evoluti.»
... e danno cibo alle piante. Per lo studio Doughty ha usato campioni di carbone risalenti ai due diversi periodi geologici. Analizzando la concentrazione di elementi nutritivi per le piante (come il fosforo), ha rilevato che questi erano molto più abbondanti e diffusi ai tempi dei dinosauri, piuttosto che durante il Carbonifero. Invece la concentrazione di elementi inutili per le piante (come l'alluminio) non è variata.
A differenza di quanto si credeva fino a pochi anni fa, oggi sappiamo che i sauropodi hanno colonizzato l'intero pianeta: resti fossili sono stati ritrovati ovunque, in ogni continente - escluso l'Antartide, e comunque sono in molti a ritenere che possano essere arrivati anche lì, benché per ovvie ragioni non sia oggi possibile rinvenire le loro tracce.
Secondo Doughty, la vera importanza di questi grandi animali non sta nella quantità di letame che hanno prodotto, ma appunto nella capacità che avevano di muoversi per lunghe distanze, ridistribuendo le sostanze nutritive. Aumentare l'abbondanza e la distribuzione di elementi come il fosforo significa fertilizzare a fondo il terreno e far crescere più rapidamente le piante. In pratica, i grandi erbivori erano responsabili della produzione del proprio cibo e della manutenzione del proprio habitat.
La vita vince sempre? Poiché i grandi animali sono ora in pericolo di estinzione, anche l'ambiente è minacciato. «La progressiva perdita dei grandi erbivori rimasti, come gli elefanti africani delle foreste», afferma Doughty, «avrà un impatto critico sugli ecosistemi, riducendone la fertilità generale dei terreni».
Combinando l'idea che i grandi animali siano importanti nel diffondere le sostanze nutritive con la "regola naturale" che vuole che la dimensione degli animali aumenti nel tempo, Doughty immagina che la natura abbia un sistema per favorirsi. Gli esseri viventi si adattano all'ambiente, ma anche il nostro pianeta viene "cambiato dalla vita" in favore della vita.