La domanda potrà sembrarvi macabra, ma purtroppo molte amministrazioni locali se la sono dovuta porre nel corso degli anni: come si fa a liberarsi del cadavere di una balena spiaggiata? Stiamo parlando di animali che possono arrivare a pesare decine di tonnellate, e ovviamente lasciarle a decomporre su una spiaggia non è una buona idea, dal punto di vista sanitario e non solo.
Lo studio. Uno dei metodi più utilizzati e più famosi (come testimonia il video degli anni Settanta qui sotto) è quello di far esplodere il cadavere, ma di recente un team della Griffith University, in Australia, ha pubblicato sul Journal of Marine Science and Engineering uno studio che dimostra l'efficacia di un altro metodo, decisamente meno cruento e anzi utile all'intero ecosistema marino.
Come ci si libera di un cadavere di balena? Lo studio spiega che esistono in realtà almeno sette metodi diversi per liberare una spiaggia dal cadavere di una balena: lo si può portare in discarica, in una struttura apposita che la fa a pezzi e recupera i "pezzi" utilizzabili, lo si può compostare, seppellire, lasciarlo decomporre dove si è spiaggiato, farlo esplodere oppure riportarlo in mare e lasciarlo affondare.
Ciascuno di questi metodi ha qualche controindicazione, dai costi alla complessità dell'operazione, per non parlare degli effetti di un'eventuale esplosione (quella famosa che vi abbiamo linkato sopra coprì molte macchine parcheggiate in zona di pezzi di cadavere). Il metodo proposto dal team australiano, sperimentato su una megattera trovata morta nei mari australiani, prevede invece di… lasciare fare alla natura.
Dove affonda la balena? Il team è riuscito a intercettare il cadavere prima che si spiaggiasse (è ovviamente il passaggio più delicato), e l'ha trasportato 30 km al largo, "taggandolo" per poterne seguire la traiettoria subacquea. La megattera ci ha messo sei giorni a toccare il fondale: una volta adagiatasi, è diventata immediatamente una ricchissima fonte di sostanze nutrienti per l'intero ecosistema, che secondo lo studio può fornire cibo per circa sette anni, favorendo la biodiversità locale.
Buffet sottomarino. L'esperimento ha peraltro dimostrato che è possibile prevedere con notevole precisione dove affonderà il cadavere, e capire in anticipo se rischia di spiaggiarsi o se è diretto verso il fondale. Il suggerimento è quindi quello di monitorare le balene, vive o morte, prima che tocchino terra, e in caso di necessità di spostarne il cadavere in un luogo adatto a trasformarle, nel giro di qualche giorno, in un gigantesco buffet sottomarino.