Mazon Creek, nell'Illinois, è uno dei siti fossiliferi più importanti d'America; formatosi 309 milioni di anni fa durante il Carbonifero, contiene tracce di oltre 700 specie diverse di piante e animali, che in molti casi rappresentano gli antenati delle forme di vita moderne, e sono quindi una finestra sulla loro evoluzione.
A volte, però, la roccia restituisce creature troppo strane per venire facilmente incasellate: è il caso di Douglassarachne acanthopoda, un aracnide che possiede caratteristiche tipiche dei ragni, degli scorpioni e degli opilioni, ma che non appartiene a nessuno di questi gruppi. Il bizzarro animale è stato descritto in uno studio pubblicato sul Journal of Paleontology.
Come te non c'è nessuno. Douglassarachne era lungo 1.5 centimetri, e la sua caratteristica più evidente erano le zampe: lunghe e coperte di spine, ricordano alla lontana quelle di alcuni moderni opilioni (aracnidi simili a ragni, molto diffusi anche nelle nostre case), e da loro deriva il suo nome specifico, acanthopoda, che significa "zampe spinose".
Il loro corpo, inoltre, aveva una forma molto diversa da quella dei loro parenti ancora esistenti – non solo gli opilioni, ma anche i ragni e gli scorpioni. Di più: come spiegato da Paul Selden, primo autore dello studio, Douglassarachne non assomigliava a nessun aracnide conosciuto, né vivente né estinto.
Esperimento fallito. Il motivo di questa stranezza è da ricercare nella grande ricchezza di forme che avevano gli aracnidi ai tempi del Carbonifero, 100 milioni di anni dopo la loro comparsa sulla Terra: Douglassarachne si può considerare uno dei tanti "esperimenti" evolutivi di quell'epoca, e il fatto che si sia estinto e non conosciamo altre forme simili fa pensare che l'esperimento sia fallito per qualche motivo.
Estinzione di massa. Non sappiamo neanche come mai si sia estinto, ma la spiegazione più probabile è che sia stata una delle tante vittime del cosiddetto collasso delle foreste pluviali del Carbonifero, un'estinzione di massa durante la quale, dopo aver prosperato per milioni di anni, le formazioni vegetali di 300 milioni di anni fa cominciarono a frammentarsi e a scomparire, contribuendo alla scomparsa di moltissime specie viventi: oggi tutto quello che resta di quelle foreste è un'enorme quantità di carbone.