Altro che tonti: i dodo erano piuttosto intelligenti e avevano un olfatto molto sviluppato. È quello che sostiene una ricerca pubblicata sul Zoological Journal of the Linnean Society.
Dopo aver analizzato l'interno del cranio di uno di questi uccelli estinti dal 1662, gli scienziati hanno scoperto che la taglia del cervello dei Raphus cucullatus era proporzionale alle dimensioni del loro corpo e non più piccola, come si credeva. Inoltre dalle osservazioni è emerso che i dodo disponevano di bulbi olfattivi più grandi rispetto a quelli degli altri uccelli.
I dodo non sono stupidi. Il team di scienziati guidati da Eugenia Gold , docente presso il Dipartimento di Scienze Anatomiche della Stony Brook University, ha realizzato una tomografia computerizzata, ovvero una scansione a raggi x tridimensionale e ad alta risoluzione, dell'interno di un cranio del dodo. Per le analisi è stato usato il reperto dell'uccello conservato al Natural History Museum di Londra.
I risultati, confrontati con i calchi virtuali dei crani di altre otto specie (sette diversi piccioni e un solitario di Rodrigues, il parente più prossimo al dodo, anch'esso scomparso), lasciano supporre che il dodo avesse la stessa intelligenza dei piccioni. Insomma, non dei "geni" del regno animali, ma volatili molto più scaltri e intelligenti di quanto finora suggerisse la nomea del dodo.
Olfatto infallibile. Ma non è tutto. I ricercatori hanno scoperto che il dodo disponeva anche di bulbi olfattivi di dimensioni superiori alla norma, che lo rendevano particolarmente ricettivo agli odori. Si tratta di una caratteristica piuttosto insolita negli uccelli, che in genere hanno il senso della vista più sviluppato rispetto all'olfatto. Tuttavia, nonostante l'ultima scoperta, molti altri aspetti della biologia dei dodo rimangono ancora misteriosi.