Il kiwi, uccello endemico della Nuova Zelanda e suo simbolo nazionale, ha una serie di caratteristiche biologiche atipiche che lo rendono un curioso oggetto di studio. Il più recente è stato pubblicato su Genome Biology e documenta il sequenziamento del suo DNA.
Davvero particolare. A causa delle ali rudimentali e dell'assenza di coda, il kiwi non può volare. Ha una vista ridottissima e poco adatta a distinguere i colori, e un becco molto lungo con narici poste alla fine anziché alla radice, caso unico fra i pennuti. È anche l'uccello che depone l'uovo più grosso in rapporto alle sue dimensioni: il kiwi assomiglia a una gallina, ma il suo uovo è sei volte più grande. In più, fra tutti gli uccelli è quello con la temperatura corporea più bassa, cui corrisponde un ridotto metabolismo basale.
Merito dell'evoluzione. Il sequenziamento del dna ha consentito agli scienziati di individuare una serie di mutazioni avvenute circa 35 milioni di anni fa e che potrebbero corrispondere a un adattamento alla vita notturna. Ciò spiegherebbe in particolare il netto potenziamento dell'olfatto a discapito della vista, un fattore che agevola l'identificazione degli invertebrati che costituiscono la sua fonte principale di cibo.
Il team di ricercatori che ha condotto lo studio, avvenuto presso l'università di Lipsia, sottolinea che «il genoma del kiwi è una risorsa importante in vista di future analisi comparative con altri uccelli incapaci di volare, siano essi estinti oppure non».