I migliori amici dell'uomo derivano tutti da 10 razze, che si sono differenziate a partire da 10 mila anni fa.
Aibo, il cane robot giapponese è l'unica "razza canina" che non deriva dai 10 gruppi primitivi recentemente evidenziati. Guarda la fotogallery sul futuro dei robot. |
Piccoli, grandi, mordaci, da salotto, con orecchie pendule, dagli occhi dolci o da guardia. I cani sono tutti diversi in taglia, colore, comportamento e attualmente ne esistono addirittura 300 razze. Ma se si fa un salto a ritroso di 10 mila anni i "migliori amici dell'uomo" erano solo una decina di tipi.
È quanto emerge da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori americani che ha indagato la storia del Canis Familiaris. «Per la prima volta abbiamo identificato le varietà progenitrici dei cani attuali - ha detto la ricercatrice Deborah Lynch,- E sono 10». I primi cani che vissero con le popolazioni umane del Paleolitico derivano dall'addomesticamento di lupi grigi ed avvenne in Asia circa 15 mila anni fa. Poi gli uomini iniziarono a incrociarli tra loro per avere tipi sempre più adatti alla caccia, alla punta, al riporto, etc. In 3/4 mila anni si vennero a differenziare le 10 razze progenitrici. Nei secoli seguenti questo gruppetto di cani è stato ulteriormente selezionato per dare origine alle razze che conosciamo oggi.
Storia da cani. Il cane da punta, per esempio, è sorto in Mesopotamia attorno ai 4/5 mila anni a.C. e i moderni Afgani e levrieri sono il risultato dell'evoluzione da questo ramo dell'albero genealogico canino.
Per i San Bernardo e i rottweiler la discendenza è diversa; arrivano dal Tibet da antichi cani da lavoro e da guardia. Malta fu, invece, la terra d'origine di barboncini e carlini che derivano da progenitori selezionati per il gioco e la compagnia.
Le 10 varietà progenitrici vengono classificate in cani da punta, da fiuto, da guardia, da compagnia, del nord, da caccia, acquatici, pointers, terriers e da pastore.
(Notizia aggiornata al 19 febbraio 2004)