I pipistrelli non brancolano mai nel buio. Il loro "radar" interno, infatti, gli permette di identificare gli ostacoli a breve distanza. Tanto che è relativamente raro, che si scontrino fra loro, anche quando volano vicino.
Questo sistema di localizzazione, che funziona captando le onde sonore emesse dagli oggetti, chiamato ecolocalizzazione, non serve solo per orientarsi, ma anche per rintracciare le prede. I pipistrelli, durante la caccia, emettono dei suoni molto acuti (per noi impercettibili), che servono a individuare le onde emesse dal loro "pranzo". Ma da tempo gli scienziati si chiedono come facciano a non confondersi quando volano in gruppo, dove ci possono essere anche centinaia di esemplari che “cantano”. Adesso alcuni ricercatori statunitensi hanno scoperto che probabilmente, per evitare fastidiose interferenze, alzano la “voce”. O meglio riescono a modulare, in una frazione di secondo, la frequenza del suono emesso su un tono più alto (di solito di 3 kilohertz), rispetto ai compagni di caccia. È questo, secondo i ricercatori, il trucco che permette loro di avere sempre il pasto assicurato. Un sistema che potrebbe essere utilizzato per migliorare le prestazioni dei radar utili alla navigazione aerea.
Foto: Erin Gillam - University of Tennessee
I pipistrelli non vogliono interferenze
