I movimenti dei pinguini reali all'interno delle loro nutrite colonie ricordano quelle delle molecole nei liquidi. I piccoli spostamenti dei singoli esemplari somigliano a quelli osservati nelle particelle dei fluidi: rispondono cioè un giusto equilibrio tra densità (cioè necessità di mantenere compatta la colonia) e flessibilità di movimento.
Lo sostiene uno studio della Woods Hole Oceanographic Institution (WHOI), che è stato condotto studiando immagini aeree e ad alta risoluzione di due colonie di pinguini, nelle Isole Crozet e Kerguelen, due arcipelaghi subantartici nell'Oceano Indiano meridionale.
Questo è il mio spazio. I movimenti dei pinguini reali (Aptenodytes patagonicus) sono particolarmente curiosi perché questi uccelli, come i pinguini imperatori (Aptenodytes forsteri), non costruiscono nidi: le coppie depongono un solo uovo per volta che covano a turno tra le zampe, per un paio di mesi. Questa specie è altamente territoriale e una volta scelta una posizione, la difende ferocemente da avversari e predatori: ogni coppia si mantiene, in media, in un singolo metro quadrato di spazio.
Una colonia di pinguini reali può comprendere centinaia di migliaia di esemplari che rimangono a stretto contatto per l'intero ciclo dell'accoppiamento (oltre 14 mesi, dalla deposizione dell'uovo alle prime piume dei pulcini): durante questo periodo, salvo alcuni tardi arrivi o qualche unione precoce, la struttura della colonia rimane pressoché invariata.
I ricercatori hanno monitorato le coordinate delle coppie per un periodo di sette anni. Quindi, usando simulazioni computerizzate, hanno comparato la struttura delle colonie (e i movimenti delle coppie al loro interno) all'organizzazione delle particelle nei solidi, nei liquidi e nei gas.
Caos calmo. Gli spostamenti dei pinguini reali ricordano quelli osservati nei fluidi: sono cioè soggetti a continui ma ordinati aggiustamenti, che permettono alla colonia di allontanare gli intrusi ma anche di non isolare troppo i singoli dal resto del gruppo. «Per esempio se una coppia perde o abbandona un uovo, lascia un posto vuoto nella colonia, che però non si vede mai dalle immagini aeree. Presumibilmente, viene riempito da pinguini che occupavano una posizione di accoppiamento meno favorevole», spiega Daniel Zitterbart fisico, tra gli autori dello studio.
Poiché questa specie è minacciata dai cambiamenti climatici e dalla fusione dei ghiacci, comprenderne il movimenti è piuttosto importante.