Sono piccole, non hanno le ali e non sputano fuoco. Ma le tre nuove specie di lucertole, scoperte da un team internazionale di ricerca nella foresta andina fra Perù ed Ecuador, ricordano molto certa iconografia sulle mitologiche creature. Appartengono al genere Enyalioides, di cui sono gli esponenti più grandi e colorati: altotambo, sophiarothschildae e anisolepis. I ricercatori pensano che a breve emergeranno altre specie ancora non catalogate.
DRAGHI VIRALI. Non c'è niente da fare: è il momento dei draghi. Lo scherzo del primo aprile di Nature ha avuto grande risonanza, la nuova stagione del Trono di Spade promette scontri epici con i rettili sputafuoco. L'attrazione che esercitano sulla fantasia è forte: stanno vivendo un momento d'oro, e così anche la scoperta delle nuove specie di lucertole sudamericane si trasforma in una suggestione sui draghi.
Draghi reali. Lo studio, pubblicato sulla rivista ZooKeys, è stato condotto da una equipe di tre ricercatori: Omar Torres-Carvajal della Pontificia Universidad Católica del Ecuador, il tassonomo Pablo J. Venegas del Centro de Ornitología y Biodiversidad (CORBIDI) di Lima, Perù, e Kevin de Queiroz, zoologo del National Museum of Natural History di Washington.
UN LAVORO LUNGO E DIFFICILE. Con la sua scoperta il team contribuisce a far luce sulle specie di Enyaloides, che arrivano ora a 15. Ma il processo di identificazione è stato lungo: ben 10 anni, interrotti spesso dai disordini politici in Ecuador. «Non sono animali difficili da trovare. Ma eravamo troppo spaventati per andare a cercarli», ha spiegato OmarTorres-Carvajal.
Era il 2005 quando venne rinvenuto il primo esemplare, poi ribattezzato E. altotambo (dal nome di Alto Tambo, villaggio dell'Ecuador settentrionale), un lucertolone di 13 centimetri dal corpo goffo ricoperto di squame verdi e nere, che qualcuno potrà associare a certi draghi visti nel film e nella serie Dragon Trainer. Lo si credeva appartenente alla specie E. oshaughnessyi, scoperta nel 1881, ma nelle analisi successive sono saltate all'occhio differenze (negli occhi e nelle scaglie) tali da classificarlo come specie nuova.
TANTI ALTRI MINI DRAGHI? Lo scorso anno il gruppo ha potuto lavorare con regolarità, fino a scoprire diverse lucertole caratterizzate da gola bianca, scaglie particolarmente acuminate e macchie scure disseminate sul corpo. Proprio lo schema di diffusione delle macchie, differente rispetto alle specie simili, e il confronto del DNA di altri animali scoperti negli anni precedenti hanno portato gli scienziati a concludere che si tratta di una nuova specie, ribattezzata E. anisolepis. La terza, sempre dalla gola bianca ma dalle squame nere e azzurre, ha ricevuto il nome E. sophiarothschildae.
Gli studiosi, Torres-Carvajal in testa, ritengono che l'area potrebbe riservare altre sorprese e si aspettano di trovare altri piccoli draghi nei prossimi mesi. Che non sputano fuoco, anche se al mondo dei media piacerebbe molto.