La paternità rende più “brillanti”. E non perché con le responsabilità si esercita di più il cervello, ma a causa dei cambiamenti ormonali che avvengono negli uomini (e nei maschi di scimmia) quando diventano padri.
Per indagare gli effetti sul cervello di questo già noto sconvolgimento ormonale, infatti, alcuni scienziati hanno analizzato l’attività cerebrale di un gruppo di papà di uistitì (Callithrix jacchus), una piccola scimmia sudamericana. E hanno scoperto che gli ormoni provocano un incremento dei neuroni nella corteccia prefrontale - zona importante per la progettazione e la memoria - con relativo accrescimento delle connessioni e quindi dell'attività cerebrale.
L’improvvisa “saggezza” però, almeno nelle scimmie, è solo temporanea e quando i cuccioli diventano indipendenti il cervello riprende la sua normale attività. Un meccanismo che per gli esperti servirebbe a tenere i padri legati ai figli. Se lo studio fosse confermato anche per gli uomini potrebbe essere per la prima volta dimostrato il fondamento “neuronale” della parentela.