I leoni maschi uccidono i piccoli della propria specie, ma tale comportamento non viene mai compiuto ai danni dei propri cuccioli. Quando uno o più giovani maschi conquistano un gruppo di femmine, infatti, uccidono tutti i cuccioli in quanto figli dei capibranco appena spodestati. Questo accade perché le leonesse, una volta persi i propri cuccioli, possono entrare in estro nel giro di poco tempo, consentendo l’accoppiamento con il nuovo capobranco e la prosecuzione della sua linea genetica. Altrimenti, le femmine non sarebbero sessualmente ricettive fino alla conclusione dell’allevamento, che avviene quando i piccoli raggiungono l’età di due anni.









Disponibili. I nuovi leader del branco, così facendo, liberano le femmine dalle cure parentali e le rendono subito disponibili a una nuova gravidanza. L’uccisione dei cuccioli, che a volte può sfociare anche nel cannibalismo, è comune anche in altri gruppi di mammiferi, come primati (scimmie) e roditori.
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