Gli archeologi scoprono i resti di un gatto in una tomba umana che risale a 9500 anni fa: l'inizio di un sodalizio che arriva fino ai giorni nostri...
Lo scheletro ritrovato nella tomba di Cipro apparteneva ad un gatto che probabilmente assomigliava a questo gatto selvatico africano (Felis silvestris libica). © Ingrid Van Den Berg/Animals Animals |
Gatto addomesticato e amato. Il gatto era adagiato in una piccola fossa a 40 centimetri dagli altri reperti trovati, che testimoniano l'elevato stato sociale dell'uomo seppellito: la comune sepoltura implicherebbe un legame speciale, quasi spirituale, tra l'uomo e l'animale, forse ucciso intenzionalmente per essere sepolto contemporaneamente all'uomo.
Prima di questa scoperta gli specialisti ritenevano che i primi gatti fossero stati addomesticati nell'antico Egitto tra il ventesimo e il diciannovesimo secolo prima di Cristo. Ora va portato indietro l'orologio dei primi contatti tra l'uomo e i gatti. Nelle società neolitiche, come testimonierebbero anche statue e lastre tombali ritrovate in Siria, Turchia e Israele, il gatto avrebbe avuto già uno speciale status. In concomitanza con la nascita dell'agricoltura, era probabilmente decisivo il ruolo dei felini nella caccia ai ratti che infestavano i primi depositi di grano.
(Notizia aggiornata al 9 aprile 2004)