Il video che trovate qui sotto potrebbe confondervi a una prima visione. Si vede infatti un piccolo gruppo di capodogli attaccati da un pod di orche al largo delle coste dell'Australia occidentale: durante l'assalto, l'acqua diventa a un certo punto di colore rossastro, come se uno dei cetacei sotto attacco fosse stato morso. Guardate meglio, però, oppure fidatevi di noi: non si tratta di sangue, ma di cacca.
È una strategia difensiva che i capodogli usano quando sono in estrema difficoltà, e per la prima volta la vediamo messa in pratica contro uno dei predatori più letali degli oceani. Il tentato "capodoglicidio" è stato filmato dalla biologa marina Jennah Tucker, che era a bordo di una missione di whale watching organizzata dall'associazione australiana Naturaliste Charters.
Defecazione difensiva. Il gruppo di capodogli attaccati dalle orche era composto da quattro esemplari, uno dei quali decisamente più piccolo degli altri: è su di lui, probabilmente un cucciolo, che si sono concentrati i predatori. Nel video si vede il gruppetto stringersi intorno all'esemplare più vulnerabile, agitando le code per tenere le orche a distanza; poi, a un certo punto, una bolla rossastra che sale in superficie. A una prima occhiata (anche dei passeggeri della barca) può sembrare sangue, ma si tratta di un caso di defecazione difensiva, come si chiama tecnicamente; incidentalmente, il motivo per cui la cacca dei capodogli è rossa è che si nutrono prevalentemente di calamari, che danno alle loro feci una tinta caratteristica.
L'efficacia della cacca. Una seconda analisi delle foto e dei video girati durante l'evento ha confermato definitivamente la natura fecale della nuvola rossa, ma ha anche mostrato un'orca allontanarsi con qualcosa di altrettanto rosso in bocca: non è chiaro se si tratti di un pezzo di carne di capodoglio (in tal caso la predazione sarebbe andata a buon fine, nonostante la cacca) o magari di calamaro, strappato dalle fauci della preda mancata come premio di consolazione. Quello che è chiaro, invece, è che la defecazione difensiva dei capodogli funziona anche con un predatore spesso letale (chiedete agli squali del Sudafrica) come l'orca.