Di solito tendiamo ad attribuire significati umani a segnali della comunicazione dei cani che possono ricordare le nostre espressioni, ma che in realtà sono portatori di messaggi esclusivamente canini. Un esempio ci viene fornito dal “sogghigno” del cane che gli inglesi chiamano grinning e che spesso noi interpretiamo come un “sorriso” (nella foto). I cani, in realtà, sono privi della muscolatura idonea per esprimere un sorriso così come è concepito da noi, oltre al fatto che anche il sorriso umano non in tutte le culture rappresenta un gesto amichevole. Il sogghigno osservato nei cani è una smorfia che lascia scoperti i denti ed è generalmente accompagnata da altri segnali di sottomissione. Questo atteggiamento - rivolto quasi unicamente verso le persone - si ritiene che sia un gesto con cui il cane intende catturare la benevolenza di chi gli sta di fronte. In termini scientifici è un comportamento “deferenziale”, utile cioè a ridurre la potenziale aggressività di qualcuno (per esempio il padrone o un estraneo). I cuccioli e alcuni cani molto deferenti o ansiosi “sogghignano” con le labbra retratte, mostrando gran parte della gengiva. Possono inoltre leccarsi le labbra, starnutire e mostrare gli incisivi. Questi sono tutti comportamenti deferenziali. I cani possono sogghignare anche in condizioni di sottomissione. In quel momento il cane non sta quindi esprimendo con questa “smorfia” uno stato d’animo di felicità o di compiacimento.