Animali

I cani capiscono i nomi degli oggetti (ma alcuni non vogliono dimostrarlo)

I cani hanno la capacità di associare una parola all'immagine mentale dell'oggetto a cui si riferisce, ma alcuni decidono di di non farci vedere che sanno farlo.

Non è un mistero che i cani "capiscano" il nostro linguaggio: ogni educatore vi spiegherà che, con il tempo e la ripetizione (e tante crocchette), un cane imparerà ad associare certi suoni ("seduto", "vieni"…) con i comportamenti collegati, e a eseguirli quando gli vengono chiesti. Ci sono cani, però, che hanno un vero e proprio vocabolario, e sanno associare un oggetto al suo nome: per molto tempo è stata considerata una qualità eccezionale e presente solo in rari esemplari. Un nuovo studio pubblicato su Current Biology dimostra invece che questa capacità di associare una parola a un'immagine mentale dell'oggetto a cui si riferisce è presente in tutti i cani, e che alcuni semplicemente decidono di non farlo (o di non farci vedere che sanno farlo).

Comunicazione impossibile. Il problema di esperimenti di questo tipo fatti con gli animali (o con i bambini molto piccoli) è che la comunicazione verbale è impossibile, e bisogna quindi disegnare l'esperienza per aggirare questo limite. Nel caso dei cani, solitamente si punta sulla scelta attiva dell'animale: il padrone pronuncia il nome di un oggetto e l'animale deve andare a recuperarlo e portarglielo. Non va sempre benissimo: nella maggior parte degli esperimenti, i cani "azzeccano" l'oggetto giusto solo raramente, e probabilmente per caso. Per evitare di confondere i loro soggetti obbligandoli all'azione, i ricercatori della Eötvös Loránd University di Budapest hanno provato invece a misurare l'attività cerebrale dei cani messi di fronte all'oggetto di cui si pronunciava il nome.

La palla che non era una palla. Spiegato meglio: il padrone pronunciava una parola ("palla", o qualsiasi altro oggetto già noto al cane), e poi mostrava all'animale un oggetto – che poteva corrispondere alla parola pronunciata oppure no. La reazione del cervello dei cani di fronte all'oggetto corretto si è dimostrata molto diversa rispetto a quella avuta di fronte all'oggetto sbagliato: succede così anche negli umani, e per i ricercatori è un segnale che i cani capiscono il nome dell'oggetto, e si stupiscono se non corrisponde con ciò che viene loro mostrato. Certe parole, insomma, creano nella mente del cane un'immagine mentale dell'oggetto a cui corrispondono: è possibile che sia una conseguenza della domesticazione e dell'aver vissuto al nostro fianco per migliaia di anni, ma serviranno altri studi per capirlo davvero.

29 marzo 2024 Gabriele Ferrari
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